A seguito delle dimissioni di Ciacci, amministratore unico incaricato da Menesini alla gestione di Ascit, il consigliere comunale leghista Zappia rivendica il suo ruolo nelle dimissioni, avendo richiesto personalmente gli atti alla base del giudizio dell'Anac che ha portato alla fine dell'incarico e chiede chiarezza al sindaco Menesini riguardo i finanziamenti dell'ex presidente ritenuti illeciti.
"Circostanziamo i fatti di questo conflitto di interessi - afferma Zappia riferendosi all'ormai dimesso Ciacci - notando che dall'arrivo di Ciacci in Cermec nel 2019, Ascit ha iniziato a fare affidamenti alla Cermec. Tali affidamenti sono stati fatti senza gare per un ammontare di 184.000 euro nel 2021, 165.000 euro nel 2020 e 44.000 euro nel 2019."
"Non ci meraviglia e non deve più meravigliare nessuno a Capannori e in provincia vista la deriva amministrativa a cui l'amministrazione Menesini ci sta abituando" attacca il consigliere comunale leghista.
"Dopo Lucca anche Capannori sembra ormai caduta in una rifiutopoli i cui risvolti per ora solo amministrativi, hanno una rilevanza anche penale ed erariale - continua -. Invitiamo il sindaco Menesini che ha fortemente scelto e voluto Ciacci alla guida di Ascit nonostante i palesi rischi di divieti di legge, di attivarsi con urgenza per il recupero di tutte le somme improvvidamente elargite in favore di Cermec da Ascit nonché per la ripetizione di tutti gli emolumenti percepiti indebitamente dal suo amministratore unico."