L’oleificio Salvadori replica a Fisascat Cisl che nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme per presunte illiceità dell’azienda nei confronti dei propri lavoratori, aprendo lo stato di agitazione. “La richiesta di lavoro straordinario ai nostri dipendenti non è assolutamente dovuta a una carenza di personale, ma al fatto che le materie prime, a causa della guerra in Ucraina, arrivano a singhiozzo rendendo così necessario intensificare in alcuni periodi la produzione”.
“Si tratta quindi di lavoro che serve in questa fase a fronteggiare eccezionali e oggettive esigenze tecnico-produttive – prosegue l’azienda – e l’oleificio Salvadori ha operato in assoluta buona fede, correttezza e trasparenza avviando e coltivando un dialogo con il sindacato e i dipendenti, spiegando la situazione (sono stati all’uopo effettuati anche degli incontri in azienda) e cercando di condividere l’organizzazione dei turni di lavoro in modo da programmarli e renderli il più funzionali possibile alle esigenze di vita dei lavoratori e alla produttività aziendale”
“Se la produzione si dovesse fermare o rallentare ulteriormente” – concludono dall’azienda - “si perderebbero primari clienti e ovviamente si avrebbero gravissime ripercussioni, non solo sull’azienda, ma proprio sugli stessi posti di lavoro che è nostra priorità mantenere. Ci auguriamo che il sindacato Fisascat Cisl comprenda tale situazione e che si possa continuare nel segno di una collaborazione costruttiva”