Tutti a dire che con questa nuova amministrazione le cose sono cambiate radicalmente. Che si respira un'aria nuova. Che tutto quel che non accadeva prima accade adesso e che tutto quello che succedeva prima non succede ora. Può darsi, ma noi che stiamo lì a fare le bucce ad una amministrazione che avrebbe dovuto, nelle intenzioni, spaccare il culo ai passeri, facciamo fatica a individuare, almeno per il momento, tutte queste novità. Prendiamo, ad esempio, un aspetto che ci sta molto a cuore, ossia l'ufficio stampa di palazzo Orsetti che diffonde o dovrebbe diffondere i comunicati stampa di tutti gli eventi pubblici dell'amministrazione comunale. Esso è composto da una dipendente a tempo indeterminato assunta durante l'amministrazione di Alessandro Tambellini, Katia Sebastiani e di un nuovo elemento che è Giacomo Bernardi, ex direttore dello Schermo o di quello che ne era rimasto nonché addetto stampa della Lucchese Calcio 1905. In più c'è un portavoce del sindaco, Stefano Giuntini, anche lui giornalista pubblicista. Ai tempi della sinistra al potere, gli addetti stampa compreso il portavoce erano: Katia Sebastiani, Jacopo Lazzareschi Cervelli, Nadia Davini. Ricordiamo anche che la lista civica SìAmo Lucca fece, nel 2018, un pandemonio quando la giunta Tambellini decise di nominare alcuni collaboratori dell'ufficio. Fatta questa premessa, è giusto riconoscere che durante l'amministrazione precedente l'ufficio stampa funzionava a pieno ritmo e non passava giorno senza che venissero diffusi comunicati stampa un po' su tutte le conferenze e non solo annunciate in precedenza dal comune.
Certo, le redazioni erano inondate, ma se capitava di saltare qualche evento ci pensava, giustamente e come dovrebbe essere, l'ufficio stampa dell'ente pubblico a riparare diffondendo in tempo reale addirittura, i comunicati peraltro ben scritti e ben fatti. Inoltre, se il sindaco Alessandro Tambellini aveva qualcosa da dire, faceva redigere una nota che veniva inviata a tutti.
Arrivato il principe dell'era tecnologica, al secolo Mario Pardini che con i social è un maestro e con le nuove tecnologie pure, le cose sono cambiate e anche di molto o, almeno, a noi così è sembrato. Innanzitutto il sindaco non caca, perdonateci l'eufemismo, più i giornali, ma privilegia il suo profilo facebook dove, in prima persona, annuncia il Verbo costringendo anche chi i social li getterebbe nel cesso, a doversi recare sul profilo di Pardini né più né meno di come faceva, anni fa a Firenze, il Matteo Renzi che, poi, abbiamo visto tutti chi era e come è andato a finire.
Ma non è tutto. Se non si riusciva, per carenze di personale e di collaboratori, a seguire una conferenza stampa, puntualmente arrivava il comunicato del comune prodotto, appunto, da un efficientissimo ufficio stampa. Adesso, non è più così. L'ufficio stampa, ma che fa, boicotta?, si limita nella maggior parte dei casi a inviare gli avvisi di convocazione, ma rarissimamente spedisce anche il comunicato attinente l'evento. Non solo. Abbiamo notato che prima i comunicati dell'amministrazione Tambellini erano non solo completi, ma maniacalmente puntuali e precisi su tutto. Oggi, sono striminziti e ridotti all'essenziale.
Facciamo un esempio di oggi pomeriggio: conferenza stampa a palazzo Orsetti degli assessori Granucci e Buchignani. A queste latitudini non è arrivato nemmeno l'annuncio dell'incontro in comune figuriamoci il comunicato stampa successivo. Ecco, al di là dell'invito che potrebbe essere stata una svista, perché non vengono più prodotti i comunicati sui contenuti delle conferenze stampa? E lo diciamo noi che seguiamo in presenza, unici, le sedute di consiglio comunale fino a mezzanotte inoltrata.
C'è, evidentemente, qualcosa che non quadra. Chiediamo, quindi, al sindaco, che cosa è successo e perché questo sì un cambiamento radicale, rispetto al precedente mandato. E' un problema di tempo?, di collaboratori?, di volontà?, o si tratta di una scelta precisa? No perché se qualcuno in questa amministrazione pensa di dare per scontato ciò che scontato non è, allora farebbe meglio a ricredersi di brutto. Noi attendiamo una risposta chiarificatrice.