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Scritto da vittorio prayer
Cronaca
02 Maggio 2023

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Si chiama Franco Guarino, ma facciamo conto di far ruotare il mappamondo e di fermarlo bruscamente col dito indice. Una, due, decine o centinaia di volte, a nostro piacimento. Annotare zone che abbiamo puntato anche dei mari e degli oceani, dovunque, dalla Fonte della Giovinezza in paradosso alla Valle della Morte. Franco Guarino - dicevamo - 77 anni da Taranto: esploratore, giornalista, reporter televisivo internazionale, inviato di guerra per la Rai e per l'Onu c è stato!

Nel 1992 a Medellin in Colombia, città da 30 morti ammazzati al giorno, quelli del Cartello gli hanno ucciso la mini troupe locale appaltata per filmare la malavita di Pablo Suarez e complici. Lui si salva per un pelo, ringraziando fortuna ed Fbi.

Nel 2016 in pieno deserto africano gli viene un dannatissimo ictus che lo devasta e lo costringe a rendersi conto di essere solo ad affrontare uno scampolo di vita misera e difficile.

Perché Lui che ha conosciuto miriadi di luoghi e personaggi a bizzeffe si è scordato di crearsi un pochino di affetti famigliari, di mettersi un pochino di soldi da parte, allora non pensante che sopravvivere con pensione minima, solitario e nelle sue condizioni non sarebbe stato facile.

"Qualcuno quello che ho fatto io lo doveva pur fare"; ammette oggi Franco Guarino che possiede forse la più grande collezione di filmati e documentari al mondo sui fatti e misfatti, bellezze e brutture che accadono nel pianeta detto Terra.

Ora un gruppo di colleghi ha chiesto allo Stato Italiano di applicare per Franco la "Legge Bacchelli", norma che ha istituito presso la presidenza del Consiglio dei ministri un fondo a favore di cittadini illustri che versano in stato di particolare necessità, i quali possono così usufruire di contributi vitalizi utili al loro buon sostentamento.

Franco Guarino, profondo conoscitore anche del mondo delle telecomunicazioni, nato a Taranto il 12 novembre 1945, per cinquant'anni ha viaggiato allo scopo di raccontare tantissimi dei fatti che sono accaduti nel nostro pianeta realizzando approfondimenti geopolitici, culturali e scientifici; in particolare sull'origine e diffusione di malattie epidemiche e di emergenze ecologiche e climatiche, firmando numerosi reportage sui diritti umani e sui conflitti territoriali e bellici che hanno insanguinato la Terra: Isole Falkland-Malvine, Isole Curili, Iran, Iraq, Golfo Persico, Nicaragua, El Salvador, Etiopia, Somalia, Sudan, Mali, Uganda, Ciad, Mozambico, India, Pakistan, Vietnam, Siria, Libano, Burkina Faso, Taiwan, Ex Jugoslavia, Romania, Cipro, Colombia, Magreb, Georgia, Tagikistan.

Nel 1989 è a Pechino durante i massacri di piazza Tienanmen insieme all'inviato del Tg1 Federico Scianò; in Afghanistan ha sorbito il tè con Mullah Omar e Osama bin Laden; in Cina è stato a casa di Mao Tse - Tung; ha vissuto per alcuni mesi nell'Africa equatoriale a contatto con l'etnia pigmea. Anni ed anni ha raccontato e documentato per l'Onu l'estinzione di certi popoli: dagli stessi Pigmei agli Indios, Sherpa, Esquimesi, nomadi del deserto dell'Anatolia.

Per Guarino il rapporto professionale con le Nazioni Unite, iniziato nel 1985, è stato importante, in particolare con i vari direttori esecutivi del "Dipartimento Criminalità Organizzata e Terrorismo" tra questi i magistrati Giuseppe Di Gennaro, Antonio Maria Costa ed il sociologo Pino Arlacchi, coi quali nel corso degli anni il Guarino ha potuto realizzare inchieste dettagliate sul traffico internazionale della droga.

Lui è stato un importante scalatore, anche se non ha mai voluto essere definito tale. Nel 1978 ha raggiunto la cima del monte Everest a quota 8000 metri nella regione sud della catena dell'Himalaya, dopo aver scalato in Africa il Kilimanjaro e l'Ararat, monte più alto della Turchia curda, l'Aconcagua sulla Cordigliera delle Ande in Argentina; in Antartide a 1200 km dal Polo Sud il monte Vinson una delle Sette Vette del Pianeta, oltre a cime di Groenlandia, Islanda, Altaj in Siberia, la catena montuosa dei Tauri in Austria, Alpi e il monte Tirich Mir della catena dell'Hindu Kush tra Afghanistan e Pakistan.

Le sue imprese sono state volutamente realizzate lontano dal clamore dei media, una grande palestra che lo ha portato in tutti i continenti a conoscere realtà socio-economiche diverse tra loro, ma che lo hanno aiutato a divenire uno dei più importanti reporter italiani. È stato, come dimostrano le tante ore di reportage, un precursore della professione: sempre da solo, con telecamera su spalla e macchina fotografica al collo, in giro a documentare fatti mentre accadevano.

Per alcune Agenzie delle Nazioni Unite ha percorso itinerari lungo i più grandi sistemi fluviali: Nilo Bianco e Azzurro (dei quali ha risalito i corsi fino alle sorgenti), Niger, Rio delle Amazzoni, Mississippi, Rio della Plata, Tigri e Eufrate, Yangtze in Cina, Brahmaputra che nasce nel Tibet sud-occidentale, Indo, Mekong, Amu Darya partendo dalla sua sorgente nel Pamir, Kabul, Gange, raccogliendo documentazioni socio-geografiche in particolare lungo le antiche vie commerciali e i percorsi creati dai primi esploratori.

Nella sua lunga carriera ha partecipato e guidato diverse spedizioni scientifiche (alcune col famoso Jacques Cousteau): nel Mar Mediterraneo con uno speciale battello-gommone per 8 mila chilometri; nel mar dei Caraibi Guarino ha compiuto rilevazioni sull'inquinamento marino e sulla biosfera; nelle regioni Artiche, Antartiche, Groenlandia, nei deserti Sahariano, dei Gobi in Mongolia, Atacama in Sud America ha eseguito ricerche etnografiche ed ecologiche.

Nel 1981 Franco inizia la collaborazione con la Rai Radiotelevisione Italiana, in particolare con gli Speciali del Tg1 e Tv7 e con l'amico Roberto Morrione, che poi Guarino, pur mantenendo la collaborazione con gli Speciali, seguirà nei vari spostamenti tra Tg3, Tg2, Rai International, infine nel 1999 a RaiNews24 quando Morrione diventa direttore della testata.

Tra il 1981 e il 2016 Guarino ha lavorato, oltre alle testate citate, per il Telegiornale Scientifico Leonardo, di cui è stato uno dei fondatori, per Rai1 e per Rai3 collaborando nel 2007 con Enzo Biagi e Loris Mazzetti nell'ultima trasmissione del grande giornalista: RT Rotocalco Televisivo. Per la Rai l'esploratore-giornalista ha realizzato reportage da tutto il mondo, in particolare nelle difficili regioni di guerra e nei territori gestiti dalla criminalità organizzata transnazionale.

Tra gli ultimi lavori i documentari tv dedicati alla vita e alle imprese dei navigatori ed esploratori italiani; dallo stato ecologico del pianeta ai cambiamenti climatici, al nomadismo, alla Cina e all'estremo Oriente. Ha seguito le orme di Abramo nel suo viaggio biblico e ha raccontato la storia della ricerca dello scienziato evoluzionista Charles Darwin.

In quel di Carrara Guarino ha realizzato un documentario sulla vita difficile del lavoro dei cavatori e del camionisti. Tutto questo e molto altro ancora sottolineano quanto sia stata importante l'attività giornalistica di Franco Guarino, e quanto lustro Lui abbia dato alla professione e alla conoscenza. Il suo reportage più recente l'ha fatto sulla sua Taranto: "Dolce amara terra mia"; incentrato sul serissimo problema di fabbrica dell'Ilva. Purtroppo nel 2016 mentre era in Africa, nel Mali, durante la realizzazione di un resoconto sui gruppi terroristici dell'Isis e di Al-Qaida impegnati nel riorganizzare il Califfato Islamico, Franco, dopo essere stato minacciato di morte, viene colpito da un ictus e purtroppo nel corso di questi anni ha subito una seria ricaduta che lo ha lasciato lucido di mente, ma fisicamente non autonomo: oggi Franco si muove con grande difficoltà ed essendo solo come un cane avrebbe urgente necessità di assistenza quotidiana.

Sopravvive con una pensione, comprensiva di quota di accompagnamento, di circa 1.200 euro al mese non sufficiente a dargli la possibilità di quella vita dignitosa che, dopo tutto ciò che ha realizzato in vita, si meriterebbe. Il suo enorme e quasi incredibile curriculum gli dà diritto all'attestazione di "Chiara fama" per meriti professionali e per avere con il suo infaticabile ed assiduo lavoro rappresentato degnamente l'Italia.

Donare a Franco Guarino tranquillità economica (come è avvenuto per il giornalista Riccardo Orioles con la legge Bacchelli) gli consentirebbe oltre a vivere con maggior dignità, di continuare a fare attività divulgativa partecipando a convegni, recandosi nelle scuole ad incontrare studenti e docenti, avvalendosi del suo sterminato archivio video e fotografico, ricavato in cinquant'anni di lavoro (in parte consultabile su YouTube).

Molti colleghi famosi e non che hanno lavorato con Franco Guarino dopo la sua disgrazia africana sono spariti "come Matteotti"; anche gente che durante le guerre recenti stavano al sicuro sui tetti di alberghi e che quando andavano in onda nei Tg nazionali pagavano "boys" locali per farsi sparare pallottole a salve nelle vicinanze a simulare teatri di guerra; mentre Guarino rischiava sempre, regolarmente e sul serio la pelle... Tutti spariti. Per fortuna un gruppo di colleghi di Torino ha fatto domanda alla presidenza del Consiglio dei Ministri di applicare per il collega in difficoltà la "Legge Bacchelli", con lo scopo di migliorare la qualità della vita di questo grande esploratore e cronista dei fatti del mondo, quale è stato ed è ancora lo sfortunato ma "immortale" Franco Guarino.

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