Momenti di tensione ad alta quota: un cittadino italiano sale ubriaco in aereo, senza mascherina e claustrofobico. E' quanto accaduto nel tardo pomeriggio di ieri all'aeroporto di Tenerife Sur poco prima del decollo con destinazione Pisa.
Alessandro - così si chiama il giovane che per quattro ore e mezza di volo ha perso il controllo di sé - vive a Lucca, ma è originario di Napoli. Appena salito in aereo ha iniziato a chiedere insistentemente la birra alle assistenti di volo che, accortesi del suo atteggiamento, gliel'hanno negata. Alle 18:20, ora del decollo, il giovane ha iniziato ad agitarsi e le hostess viste le sue condizioni hanno cercato di calmarlo e di farlo stare tranquillo. Ma l'uomo, preso dall'agitazione, ha cominciato a battere i pugni sul sedile e ha tirato fuori dalle proprie tasche 20 euro. Si è alzato in piedi - anche se in quel preciso istante il comandante annunciava la partenza - per chiedere ai passeggeri se qualcuno poteva comprargli da bere.
"La birra non te la posso dare - ha affermato l'assistente di volo Debora - Quando arrivi all'aereoporto di Pisa compri tutto quello che vuoi. Ora decolliamo e cerca di stare tranquillo. Se non la smetti chiamo la polizia".
Sul volo viaggiava un poliziotto che per tutta la durata della tratta ha tenuto sotto controllo Alessandro chiedendogli perché avesse preso l'aereo se soffriva di claustrofobia. Seduto accanto ad Alessandro un certo Rosario, anch'egli originario di Napoli che lo ha tranquillizzato inutilmente.
"Se continui così siamo costretti a tornare indietro e a lasciarti all'areoporto di Tenerife - ha detto chiaramente il poliziotto usando toni pacati e armato di pazienza -. Vuoi sederti accanto a me?"
Mentre la compagnia aerea sorvolava l'Africa, al giovane lucchese è sfuggita la situazione di mano. Ha iniziato a offendere tutto l'equipaggio, a partire dalle hostess utilizzando espressioni colorite perché nessuno gli aveva portato quello che chiedeva, ovvero la birra. Si è alzato ripetutamente per andare in bagno sempre sotto lo sguardo vigile del poliziotto per controllare che non fumasse le sigarette.
A due ore e mezzo dall'atterraggio il giovane - che aveva una tuta bianca e scarpe sportive oltre a non indossare la mascherina che il personale di bordo gli ha fornito in un momento successivo - ha cenato e si è momentaneamente calmato anche se poco dopo ha simulato attacchi di panico.
"Riconosciamo chi soffre di questi disturbi - gli ha detto una delle tre hostess - Stai bene, non hai niente". Nonostante ciò Alessandro si è steso sul pavimento e ha iniziato a gridare che gli mancava l'aria, andava nel panico e che stava male. Poi di nuovo le offese pesanti e "dammi una birra, sono un cliente", "metterò una cattiva recensione".
Arrivati a Pisa dopo un travagliato viaggio tra grida, turbolenze e offese di ogni tipo, il giovane è sceso, si è calmato e se ne è andato senza essere fermato dalla polizia come uno potrebbe immaginarsi. La settimana prima, sempre sulla stessa tratta, ovvero Pisa - Tenerife Sur, era accaduto un episodio simile con una donna ubriaca. Appena atterrati sull'isola era stata immediatamente fermata dalla 'policia local'.