Gli italiani, ringraziando il Signore, sono oggi una delle popolazioni più longeve del mondo: la loro aspettativa di vita alla nascita è di 80,5 anni per gli uomini e 84,8 per le donne. La Toscana dopo la Liguria e insieme all’Umbria si posiziona al secondo posto tra le regioni italiane col maggior numero di anziani.
E Lucca? Fa la sua brava parte con quasi un quarto della popolazione residente, all’incirca venti mila persone, oltre i sessantacinque anni: una città nella città, popolosa al punto che per ogni ragazzo fino a 15 anni ci sono due anziani.
Un fenomeno nuovo, del tutto inedito e così pervasivo da risultare invisibile ai più. Una questione di portata epocale, che supera, ovviamente, le dimensioni del territorio comunale, ma che impone scelte impegnative ai suoi amministratori: sul piano dell’organizzazione della città, dell’articolazione dei servizi, delle proposte culturali da offrire a una comunità sempre più con i capelli bianchi.
Politici, dirigenti e funzionari delle istituzioni, se e quando hanno coscienza della questione, la percepiscono con preoccupazione, talora con fastidio… Solo un problema, dunque, gli anziani? No, soprattutto una ricchezza da mettere a frutto: da loro proviene, infatti, una domanda diffusa di saperi e partecipazione tale di elevare non solo la loro qualità della vita, ma anche di accrescere quella dell’intera comunità, allargando l’esercizio consapevole dei diritti di cittadinanza, sociali e civili.
L’età libera dal lavoro può diventare, oggi assai più di appena ieri, un’importante opportunità per la ridefinizione permanente di un progetto di vita piena di senso, fatto di autonomia, responsabilità e solidarietà.
E non sono solo chiacchiere.
Lo dimostra l’Università dell’età libera di Lucca/Unidel) felicemente operante nel territorio comunale da trent’anni tondi tondi, da compiere nell’ultima parte di questo 2023. Un’esperienza figlia della società civile caratterizzata da un “giovanile” - è proprio il caso di dirlo - entusiasmo nella conduzione della propria vita di gruppo; da un sincero desiderio di partecipazione alle dinamiche cittadine; dall’idea di servizio per la comunità che ne ispira l’attività; dalla vivacità dell’offerta culturale. A questo proposito risulta apprezzabile lo sforzo compiuto dall’associazione lucchese per differenziare e arricchire la propria offerta formativa: quindi, non solo tematiche storico/artistiche/letterarie, come di solito avviene in esperienze di questo genere, ma anche attenzione e interesse per gli argomenti propri della cultura scientifica. Insomma, se è vero che cultura umanistica e cultura scientifica sono le due sponde di uno stesso fiume, l’Unidel di Lucca appare sinceramente impegnata nell’opera di gettare ponti tra una riva e l’altra.
Cosa chiedono in cambio gli “studenti coi capelli bianchi?” Niente di straordinario: sedi, modeste ma decorose, e soprattutto stabili, per le loro attività; qualche strumento didattico, senza escludere quelli più vicini alle esigenze della modernità (Pc); attenzione e disponibilità nei confronti dei loro bisogni formativi. Insomma, essere messi nelle condizioni migliori per costruirsi autonomamente percorsi educativi rispettosi delle loro esigenze di sapere, conoscere, partecipare. Un invito, implicito ma palese, da sempre rivolto da questa e altre simili libere associazioni agli Enti lucchesi - da quelli territoriali a quelli di categoria, da quelli sanitari agli educativi e agli ordini professionali - è di prendere coscienza di tali esperienze e di intrattenere con esse rapporti stabili, organici e alla pari. Prevedere tavoli comuni di confronto e progetto potrebbe diventare una delle nuove modalità della politica culturale delle istituzioni (territoriali, sanitarie, educative) lucchesi, che riuscirebbero così a toccare e coinvolgere anche settori della società non facilmente raggiungibili dalle normali programmazioni.
E veniamo all’offerta culturale Unidel per 2023/2024. Particolarmente interessante il programma degli incontri - bisettimanali, il martedì e il giovedì - distribuiti lungo i mesi che vanno dall’inizio di ottobre 2023 alla fine di maggio 2024. Oltre alle tradizionali proposte riguardanti le letterature, italiana e straniere, la storia dell’arte, la storia locale, la musica, il cinema, per l’anno Unidel che verrà si segnala l’importante sinergia (11 incontri) stabilita tra questa benemerita associazione e la Scuola IMT Alti Studi di Lucca sulle impegnative tematiche delle neuroscienze.
I corsi e le conferenze si tengono presso la sala Tobino in Palazzo Ducale… E, per concludere, buon trentesimo compleanno e buon lavoro, Unidel di Lucca.