A ottobre scorso, edizione ridotta della manifestazione del fumetto, ce ne eravamo innamorati al primo impatto. Noi, provenienti da Roma, avevamo l'abitudine, in gioventù, di azzannare il panino alla porchetta che veniva prodotta nelle campagne romane ad Ariccia. Qui, le antiche famiglie ariccine si tramandavano da secoli - pare, addirittura, dall'epoca dei romani - la capacità di cuocere la carne suina con tanto di aglio ed erbe aromatiche al punto da farla diventare, oggigiorno, una Igp riconosciuta a livello europeo. Croccantissima la crosta, addirittura, a nostro modesto avviso, persino più buona della polpa stessa, da Antonio Di Cecio all'Oste di Lucca ci riempimmo un panino gigantesco con tanto di condimento e godimento acclusi. Ricordiamo il negozio, letteralmente, preso d'assalto dai visitatori e dai turisti per farsi preparare questo panino con tanto di pomodori e altre specialità locali.
Adesso, in occasione del Summer Festival, la famiglia Del Magro ha voluto ripetere l'esperimento, solo che la porchetta, invece di farsela sopedire direttamente da Ariccia dove, dal 1950 è attiva la sagra della porchetta che si tiene ogni anno, ha preferito restare in Toscana ed affidarsi alle mani di uno dei più conosciuti porchettari della Val di Chiana, quell'Aldo Iacomoni che nel 2010 si aggiudicò il Guiness dei primati per la porchetta più lunga mai realizzata, circa 44 metri di lunghezza.
La maiala, è proprio il caso di dire, è sbarcata in via Cenami questa mattina in tempo per essere esposta nel locale di sfiziosità adiacente al ristorante Oste di Lucca e fotografata di continuo dai turisti che hanno voluto immortalare questo ben di Dio. Qualcuno ha anche avuto la simpatica idea di infilare un perizoma di pizzo sul muso dell'animale. Per il resto, si tratta di uo splendido esemplare di porchetta che, rispetto a quella di Ariccia, secondo noi è un po' più asciutta e con la crosta meno croccante, ma ugualmente straordinaria al gusto. Infatti, la carne è morbida mentre la cotenna cotta e abbrustolita si scioglie, praticamente, in bocca.
Questa è un'altra delle novità che la famiglia Del Magro ha voluto adottare per il suo locale di via Cenami. E', infatti, in arrivo, il tartufo di San Miniato fresco che potrà essere richiesto e degustato su nuemrosi piatti della cucina locale.
"Crediamo che per riuscire ad attirare il turista compreso il buongustaio - spiega Antonio Di Cecio - bisogna avere il coraggio di osare anche gastronomicamente parlando. Questa porchetta è un richiamo inesauribile e irresistibile per chiunque si trovi a passarle davanti, basta farsi preparare un panino per accorgersi della tipicità e genuinità del prodotto. La serviamo anche al tavolo, ma è indubbiamente nel suo panino tradizionale che fa e dà più sfogo".
Foto Ciprian Gheorghita