E' nato a Porretta Terme 49 anni fa e a Lucca è arrivato sul finire dell'ultimo decennio, andando ad abitare, ma per poco, a S. Maria del Giudice. Lucca, però, gli è rimasta nel cuore sin da subito e quando Ferruccio Pera che aveva aperto Gosto e Mea a Borgo Giannotti gli ha proposto di unirsi in un'avventura (im)possibile come quella di far crescere e prosperare un ristorante in periferia, non ci ha pensato due volte e ha accettato al volo.
Sin da piccolo voleva fare il cuoco, ma a Porretta Terme di istituti alberghieri non ce n'erano e a Montecatini entravano, a quanto pare, prima quelli del posto ed era un'impresa riuscire a iscriversi. Così il padre, dopo un vasto peregrinare in giro per l'Italia centrale, trovò una scuola, l'istituto Pellegrino Artusi a Riolo Terme, provincia di Ravenna e lì l'adolescente Cesare entrò per imparare l'arte dei fornelli.
Una volta conseguito il diploma, Cesare Bassi tornò a Porretta e iniziò il suo apprendistato alle Terme di Porretta per, poi, passare alle terme di San Giuliano dove restò dieci anni, dal 1998 al 2008. Quindi al Calandrino di Bientina per altri cinque anni, un posto magnifico, e l'arrivo a Lucca alla Griglia del mare a San Concordio sul viale Europa. Dopo circa due anni il locale cambiò nome e divenne Civico 797, ma anche in questo caso non ebbe fortuna per cui Bassi se ne andò e, quando meno se lo aspettava, si imbatté in Ferruccio Pera che cercava un cuoco con cui partire alla grande.
"E' stato amore a prima vista - confessa Bassi - Qui sto benissimo, lui e indica Ferruccio, è l'anima io sono le mani. Non me ne andrò mai".
"E' la prima volta - aggiunge Pera - che non penso a quello che succede in cucina. Il mio sogno è sempre stato di fare di questo locale il Buatino degli anni Duemila, ossia diventare quello che, negli anni Novanta, fu il vecchio Buatino per Lucca e i lucchesi. Qui, infatti, vengono più lucchesi che turisti. Nei due anni di pandemia ho ricevuto attestati concreti di solidarietà da parte della gente, che veniva qui a comperare da asporto e, a volte, anche ad offrirmi un aiuto. Sono cose che non dimentico. Abbiamo un cliente che da quando abbiamo aperto viene tutti i giorni a pranzo e se non può venire, telefona".
"Qui è qualcosa di più di un ristorante - interviene Bassi - Questa è una famiglia, per me è un piacere venire a lavorare, non un fastidio. La mia filosofia? Creare sempre piatti nuovi e sfiziosi, esaltando i prodotti e i sapori che abbiamo a disposizione".
Questa sera menzione speciale meritano le bavette aglio limone e tartare al tonno sashimi: stupende. La pasta scotta il tonno crudo che sta sotto.
Per non parlare del polpo gratinato su letto di humus di ceci e porro croccante. E la bruschetta con burrata e alici? Provate, però, a tutti i costi il branzino su salsa livornese e sorbetto di peperoni cotto a bassa temperatura. La perfezione o quasi.
Venire a cena o anche a pranzo da Gosto e Mea è un modo per imbattersi nei lucchesi che sentono Lucca come una seconda pelle. E ora che Ferruccio Pera è diventato, senza fare grandi sforzi in campagna elettorale, anche consigliere comunale, la conversazione è animata e interessante, ma prima di tutto la cucina. Impagabile.