L'evento
Grande successo per il concerto del Rotary Club Lucca Giacomo Puccini a sostegno degli anziani
Si è tenuto ieri, 30 aprile, alle ore 20:30, presso il prestigioso Teatro del Giglio di Lucca, un evento di grande rilievo culturale e sociale: il Rotary Club Lucca Giacomo Puccini ha organizzato un concerto che ha avuto come protagonista il celebre baritono Giuseppe Altomare, accompagnato al pianoforte dal Maestro Stefano Teani

Mr.Wagoneer celebra 10 anni di passione con il primo raduno nazionale dedicato alle Jeep
Capannori diventerà il cuore pulsante della passione Jeep con il primo evento nazionale organizzato da Mr.Wagoneer, in occasione del suo decimo anniversario. Un appuntamento imperdibile per gli amanti delle iconiche vetture americane

KFOR: Festa di Corpo per il 183° Reggimento Nembo
Il 183° Reggimento paracadutisti “Nembo” ha da poco celebrato la festa di Corpo, commemorando i fatti d’arme di Case Grizzano (19 aprile 1945), di cui ricorre quest’anno l’80° Anniversario

Al via l'ottavo Puccini Chamber Opera Festival: ben 11 composizioni liriche in prima mondiale
Sabato 26 aprile inizia alle ore 18 l’ottava edizione del Puccini Chamber Opera Festival organizzato dalla Puccini International Opera Composition Academy Lucca e dalla associazione…

Lucca Classica, un altro giorno tutto da ascoltare con l'omaggio a Berio
La giornata di domani, 25 aprile, unisce bellezza, impegno e memoria, incarnando pienamente lo spirito del Lucca Classica: un festival che passando dalla musica, promuove cultura e partecipazione.

Cento anni e un giorno
In un mondo in continua e vertiginosa trasformazione, ci sono persone che con la loro vita diventano veri e propri pilastri di memoria, coraggio e resilienza per tutti. La signora Dory, madre del nostro caro amico e direttore (quello originale) Aldo Grandi, ha raggiunto il traguardo dei 100 anni

La compagnia teatrale "Gli amici di Paolo" di Livorno metterà in scena la commedia comica in vernacolo livornese "E se Babbo Natale fosse livornese?"
Nell'ambito della rassegna teatrale Toscana Anspi 2025, organizzata dal Circolo Anspi di Saltocchio in collaborazione con la compagnia teatrale In Dolce Compagnia e dedicata alle…

La Pasqua del sindaco a casa di Dory Chimenti a Gattaiola per i suoi cento anni
"Quest’anno ho festeggiato la Pasqua in modo originale, recandomi a fare gli auguri a Dory Chimenti per i suoi cento anni, compiuti oggi.

Musica e solidarietà al Teatro del Giglio: il Rotary Club Lucca Giacomo Puccini promuove un grande concerto per sostenere gli anziani
Il prossimo 30 aprile alle ore 20:30, il prestigioso Teatro del Giglio di Lucca ospiterà un evento di grande rilievo culturale e sociale: il Rotary Club Lucca Giacomo…

Al Real Collegio la quarta edizione di Lucca città di carta: tra gli ospiti Red Canzian, Drusilla Foer, i nuotatori Lorenzo Zazzeri e Matteo Restivo
Red Canzian, storico bassista e voce dei POOH, Drusilla Foer, eccezionalmente nel ruolo di moderatrice,

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- collaboratori che si occupino di sport con competenze per quanto riguarda il calcio;
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Ai collaboratori saranno versati i relativi contributi quindi, al termine dei due anni previsti di collaborazione continuativa con il nostro giornale, sarà possibile richiedere all'ordine dei giornalisti il tesserino di giornalista pubblicista.
Studenti, o anche persone che abbiano a disposizione tempo e passione per la scrittura, possono rivolgersi a noi per chiedere informazioni scrivendo direttamente a
La Gazzetta di Lucca è un giornale in crescita, sempre "sul pezzo": non vive di denaro pubblico e non si limita a fornire notizie un tanto al chilo. Dietro ogni articolo c'è sempre l'analisi e la ricerca della verità dei fatti ed il giusto approfondimento che ogni notizia dovrebbe avere. Prima di essere un giornale siamo una famiglia e come ogni famiglia c'è sempre voglia di accogliere e aggiungere un posto a tavola. L'aria di collaborazione, solidarietà ed amicizia che si respira tra le redazioni delle cinque testate; le gazzette di Lucca, Massa Carrara, del Serchio e di Viareggio è infatti unica ed irripetibile.
Non ci servono persone svogliate o che non abbiano la passione per provare a imparare cosa vuol dire avvicinarsi al mestiere di giornalista.
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Per oltre 15 anni è stato il suo vicino di casa. Un signore gentile, discreto, riservato. Gironzolando nel parco della sua nuova villa, lo vedeva tagliare delle porzioni di siepe con delle cesoie. Era umile, simpatico. Ed aveva due occhi blu potentissimi che la facevano sognare.
Lui regista, lei attrice. Lui, mentore e fonte d’ispirazione per lei. Lei, simbolo di bellezza e gioventù per lui. Per lei era una vera gioia stargli accanto. Per lui, un’infusione di gioia di vivere. Lei, una personalità non conforme: irriverente, schietta, sincera, ironica e dall’animo ribelle. Lui, una persona geniale che, pur potendolo fare, non amava pavoneggiarsi.
Lui, di nome Franco e di cognome Zeffirelli. Franco Zeffirelli, il maestro. Lei, Gaia Zucchi, La vicina di Zeffirelli come il titolo del suo libro d’esordio pubblicato il 12 febbraio, in occasione del centenario della nascita del grande regista, per i tipi di De Nigris Editori.
Sabato 16 settembre, alle 17.30, la scrittrice sarà a Viareggio per presentare questa sua prima fatica letteraria al pubblico versiliese. Lo farà nella prestigiosa cornice dello storico stabilimento balneare Principino Mare con Simona Franceschini alla conduzione. La Gazzetta di Viareggio, in vista dell’incontro, ha voluto porle in anteprima alcune domande sulla sua vita, sul suo libro e sulla grande amicizia con il maestro Zeffirelli.
Cosa l’ha spinta a scrivere un libro come questo?
“Un’esperienza infelice, a dir la verità. Ciò che mi ha fatto prendere in mano la penna è stata la morte di mia madre. Un dolore atroce, da cui sembrava impossibile venir fuori. È come se l’avessi vista di nuovo, è lei che mi ha detto di scrivere. Attraverso la scrittura mi sono liberata. Ho creato un ritratto autobiografico in cui si vede come le luci del palcoscenico non riescano ad illuminare ogni cosa. Ci sono le ombre, le fragilità. L’umanità che si nasconde dietro ai sorrisi da fotografia”.
Come definirebbe il suo libro?
“Reale, vero. Immergermi nuovamente nelle storie che ho vissuto mi ha aiutato a superare un momento tanto drammatico come la perdita di mia madre. Questo lavoro è dedicato a lei”.
Che persona è Gaia Zucchi nella vita?
“Non seguo mai la massa. Sono schietta, sincera e dico sempre quello che penso. Anche se poi ne sconto tutte le conseguenze. Non scendo a compromessi, e questo rende tutto incredibilmente complicato”.
Ci racconti il suo incontro con Zeffirelli
“Ho conosciuto Franco a 22 anni. Abitavamo l’uno accanto all’altra. Un incontro inusuale, il nostro: ci trovavamo nel parco della sua villa, sull’Appia Antica. Poca poesia, mi ha scambiata per la moglie del giardiniere. Ma il rapporto vero non ha tardato a nascere…”
Potrebbe descrivercelo?
“Apprezzava la mia bellezza, la mia gioventù, e mi dava molti consigli (che, neanche a dirlo, non ho mai seguito: ho sempre fatto di testa mia, talvolta anche prendendo decisioni sbagliate). Mi ha insegnato che nella vita ci vuole passione, che nulla si lascia al caso. Ci divertivamo insieme alle feste, giocavamo a carte fino a tarda notte nella sua villa a Positano. Quando vincevo staccava gli occhi dal mazzo e sorrideva. Mi diceva: “Menomale! Qualche piccola soddisfazione anche per te!”.
Che persona era Zeffirelli?
“Ironico, eclettico ed estremamente preciso. Mi raccomandava di studiare. E così ho fatto: dalla psicologia, al centro sperimentale di cinematografia e ai mille laboratori che ho seguito. La nostra amicizia mi ha donato la lezione più importante, quella dell’umiltà. L’ho fatta diventare la mia legge di vita, che mi accompagna tutt’ora”.
Che vicino era?
“Quello che tutti noi avremmo voluto avere: una persona geniale, molto umile... E lui avrebbe potuto pavoneggiarsi, eccome! Era un grande artista e nella vita era un uomo estremamente simpatico, ma sapeva anche essere discreto e riservato. Mi diceva che per lui rappresentavo la bellezza e la gioventù e che gli restituivo la gioia di vivere, ma per me la vera gioia era stargli accanto”.
Qual è il ricordo più bello che conserva di lui?
“Il ricordo più bello? Solo uno? Impossibile! Già averlo conosciuto è un ricordo indelebile! Tanti sono i ricordi che mi sono rimasti impressi di lui, la sua grande umanità e generosità - aiutava tutti -, la sua passione per l’arte e per gli artisti e il suo grande amore per gli animali (aveva dei Jack Russell che avevano un tavolo tutto per loro)”.
Se Zeffirelli leggesse il suo libro, cosa ne penserebbe?
“Si complimenterebbe perché finalmente ho fatto qualcosa per me stessa, senza pensare agli altri, come ho sempre fatto nella vita. E l’uscita di questo libro è un momento per me molto felice e, pensi un po’, lui mi diceva sempre: “Anche per te un po’ di felicità”, quando vincevo a poker… io facevo finta di saperci giocare”.
Come avrebbe voluto festeggiare i suoi 100 anni?
“Con i suoi affetti più intimi, con Pippo e Luciano, i suoi figli, con i suoi amatissimi cani e forse… con una nuova magnifica opera, come quelle che ci ha regalato per tutto il corso della sua vita”.
A questo punto, moriamo dalla curiosità: può raccontarci almeno un aneddoto su di lui?
“Mi dispiace ma, per ragioni editoriali, non posso spoilerare il libro. Posso però raccontarvi l’episodio dei cagnolini di Zeffirelli: nella sua meravigliosa villa a Positano - dove sono stata ospite diverse volte ma che, adesso, è stata trasformata in un albergo dove solo i miliardari possono andare - io avevo una stanza che dava sul mare; passeggiavo per il giardino pieno di olivi e di alberi di limoni ed è lì che ho conosciuto ospiti internazionali (citati nel libro, ma che qui non posso svelare). Zeffirelli - che amava più i cagnolini che le persone -, quando all’ora di pranzo suonava una campanella e noi accorrevamo a mangiare, faceva prima accomodare i suoi Jack Russell intorno ad un tavolo, poi faceva mangiare gli ospiti. Questo episodio mi ha profondamente colpita lasciandomi un ricordo indelebile. Tutti i personaggi internazionali che ho incontrato e che sono citati nel libro hanno un aneddoto simpatico e divertente, ma lo scoprirete solo leggendo il mio libro”.
Cosa le ha lasciato Zeffirelli?
“Un grande amore per tutte le forme d’arte, perché era veramente una persona eclettica e profonda, empatica e generosa. Mi ha lasciato il suo patrimonio culturale e i suoi preziosi consigli sull’impegno: sia sul lavoro che sullo studio e lui metteva in pratica i suoi consigli con una pignoleria che rasentava l’inverosimile. E’ da poco uscito un documentario su Zeffirelli, all’interno del quale parla il mio ex marito, padre di mio figlio, che ha prestato la casa dove viveva Zeffirelli e che racconterà la sua esperienza con il Maestro. Gian Franco mi ha lasciato oltre ai suoi meravigliosi film, l’amore per l’arte ed è un amore per cui vale la pena vivere”.
Gaia Zucchi si definirebbe “un’esteta”?
“Penso che la vera bellezza degli esseri umani sia l’eleganza. Sì, mi definisco un’esteta. Un’esteta che ama il bello in ogni sua forma e manifestazione. Il bello di una mostra, il dettaglio di un quadro, le parole di un racconto, il profilo di una donna, il sorriso di un bambino. Mi piace ciò che viene dall’anima. E poi, parlando di me, mi piace essere una persona curata. Semplice, ma curata. Adoro ritagliarmi qualche momento da dedicare al miglioramento della mia immagine insieme a qualche coccola, ogni tanto”.
Chi è Gaia oggi?
“Domanda da un milione di dollari! Una gran simpaticona, come sono sempre stata e sempre sarò! Una donna che vive tra le nuvole e che fluttua in mezzo a una serie di gran casini che combina”.
Foto di Roberto Gabriele