I consiglieri comunali della Lega Salvadore Bartolomei, Ilaria Benigni, Giuseppe Pellegrini, Gaetano Spadaro, Domenico Caruso criticano il bilancio consolidato approvato dal consiglio comunale di Capannori nella seduta del 27 settembre.
"Le nostre perplessità - spiegano i consiglieri leghisti -, sono dovute alla discordanza tra le reciproche posizioni contabili ovvero ai rapporti credito/debito per quanto concerne l’aspetto finanziario e costi/ricavi per l’aspetto economico tra l’ente capogruppo (il Comune di Capannori) e le società partecipate rientranti nel gruppo amministrazione pubblica sostanzialmente Capannori Servizi e Aquapur stante la residualità delle quote di partecipazione al capitale sociale di Reti Ambiente ed ERP da cui discende la non corretta elisione dei saldi reciproci infraguppo in violazione dei principi contabili di cui al D.lgs. n. 118/2011 e delle linee guida emanate dalla Corte dei Conti.
Un’altra criticità è stata da noi ravvisata nel fatto che non tutte le società rientranti nel gruppo hanno rispettato le direttive di consolidamento circostanza, questa, che unitamente al mancato rispetto della concordanza dei saldi infragruppo ci induce a non ritenere corretta la rappresentazione dei valori esposti nel consolidato che dovrebbe indicare in modo veritiero e corretto la situazione finanziaria, patrimoniale, economica del comune e delle sue società controllate e partecipate.
A nostro parere - proseguono i consiglieri della Lega -, le incongruenze potrebbero anche essere dovute al fatto che mentre alcune società partecipate, in contabilità civilistica, hanno correttamente iscritto ricavi e crediti evidenziandoli nella comunicazione delle operazioni infragruppo non altrettanto ha fatto il Comune con la rilevazione dei corrispondenti costi e debiti nel rendiconto economico patrimoniale integrando, nella fattispecie una potenziale sussistenza di debiti fuori bilancio in virtù del mancato impegno delle relative spese.
Ci è stato detto che alcune discordanze potrebbero essere dovute alla contabilizzazione delle operazioni IVA laddove il comune è esente da IVA al contrario delle società partecipate ma la spiegazione non è affatto convincente atteso che l’esenzione IVA è prevista solo per le attività istituzionali dell’ente e non per quelle che hanno natura commerciale ed in ogni caso i problemi potrebbero essere risolti con una contabilità appositamente dedicata all’IVA ed in particolare al reverse charge e allo split payment come da noi suggerito ed in ogni caso con le rettifiche preconsolidamento.
Suggeriamo, pertanto, l’opportunità di implementare le procedure di monitoraggio con riferimento alle discordanze nei saldi reciproci e di procedere alle opportune rettifiche per rendere uniformi i valori contabili da evidenziare dettagliatamente nella relazione illustrativa".