“La destra altopascese dice no a una nuova scuola, in particolare a quella di Badia Pozzeveri, attesa dalla cittadinanza da decenni. E non solo: dice no anche alla variazione con cui vengono sbloccati i fondi Pnrr destinati alla ristrutturazione della casa di Spianate confiscata alla ‘Ndrangheta e alla digitalizzazione dell’ente. Siamo all’assurdo, al trionfo del non senso”.
Con queste parole, i capigruppo di maggioranza di Altopascio, Martina Mandroni per Lista Sara D’Ambrosio Sindaco, Ilaria Sorini per Partito Democratico, Nicola Calandriello per ViviAmo Altopascio e Alessandro Remaschi per Azione, commentano quanto successo ieri sera, martedì 29 novembre, durante la seduta del consiglio comunale. Seduta, durante la quale, è stata approvata la variazione da 650 mila euro di fondi propri del Comune per coprire gli aumenti dei costi delle materie prime della nuova scuola elementare di Badia Pozzeveri.
“Un atto importante e necessario, perché è ciò che consentirà all’amministrazione comunale di andare velocemente a nuova gara - commentano -. La frazione di Badia Pozzeveri attende da decenni questa nuova struttura. Una struttura che sarà a disposizione della frazione, che potrà utilizzarla anche fuori dall’orario scolastico come ulteriore luogo di incontro e di aggregazione. Ecco perché stona, e di parecchio, il voto contrario che i consiglieri della destra altopascese hanno fatto ieri sera in consiglio comunale: come si fa a votare contro a una nuova scuola? Sostenendo tra l’altro la fantomatica teoria che vada rifatto il progetto: un modo, in sintesi, per non fare la nuova scuola. Una posizione che ha dell’assurdo, soprattutto perché proviene da coloro che come soluzione proponevano l’ampliamento dell’edificio attuale, senza individuare una reale soluzione per sistemare i bambini durante i lavori (proponendo forse i container?) e senza risolvere le criticità che l’edificio presenta: accessibilità, disposizione delle aule, ingresso posizionato sulla strada senza gli spazi adeguati a garantire entrata e uscita in sicurezza, vetustà degli ambienti”. “Al contrario il progetto della nuova scuola - continuano - propone un edificio composto da macro classi da oltre 70 metri quadrati l’una dove si potranno svolgere attività didattiche diverse, tutte improntate anche a favorire l’autonomia dei bambini. Ci sarà un grande spazio per l’attività motoria e al centro della scuola si svilupperà uno spazio polivalente e comune, di connessione tra i vari ambienti, grande, polifunzionale e flessibile. Il tutto con l’aggiunta del patio interno, di una grande area esterna e verde e tecniche di costruzione di ultima generazione, che consentiranno alla struttura di essere energicamente efficiente e altamente sostenibile. Sicura e accessibile, con percorsi pedonali e ciclabili dedicati e parcheggio a disposizione di pulmini e genitori. Ecco perché la votazione di ieri sera è molto importante: finalmente può ripartire l’iter per arrivare al nuovo bando di gara, che confidiamo possa vedere la luce a inizio anno. Alla giunta chiediamo di procedere spediti verso questo obiettivo atteso da tempo”.
“E cosa dire, infine, del voto contrario ai fondi Pnrr destinati alla digitalizzazione dell’ente, con l’obiettivo di dare maggiori servizi semplificati ai cittadini, e alla rigenerazione della casa confiscata alla ‘Ndrangheta a Spianate? - concludono i capigruppo di maggioranza -. Quella della casa confiscata è una parentesi vergognosa che è, prima di tutto, una questione di legalità. Una ferita aperta nell’orgoglio della nostra comunità e della nostra frazione, rispetto alla quale le precedenti amministrazioni, guidate da chi oggi siede all’opposizione, hanno commesso non pochi scivoloni. Sostenere il progetto di rigenerazione di quell’immobile che oggi si presenta come completamente distrutto al suo interno, rimasto per oltre 20 anni inutilizzato, sarebbe una cosa normale da parte di chi vuole bene al proprio paese e si schiera in modo netto dalla parte della legalità. Non è questo il caso dell’opposizione altopascese, per la quale, i 2 milioni di euro di fondi Pnrr ottenuti per riqualificare e restituire alla comunità l’immobile, secondo finalità sociali e istituzionali, sono evidentemente solo spazzatura”.