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Riscoprire il gusto di stare in compagnia, la socialità di un tempo, nelle corti del territorio. E assistere, al contempo, a spettacoli originali di teatro, musica e danza contemporanea realizzati appositamente per l'occasione da grandi artisti italiani e internazionali per quello che è a tutti gli effetti un laboratorio per approfondire la ricerca in direzione di un teatro popolare d'arte.
Torna anche quest'anno, con una formula nuova, la rassegna TEMPI MODERNI - La commedia rivista, ideata nel 2020 da ALDES | SPAM! in collaborazione con il Comune di Capannori per far ripartire, in tempi difficili come quelli della pandemia, il settore dello spettacolo. A dimostrare, ancora una volta, che il teatro, arte dell'assembramento e dello stare insieme per eccellenza, può essere ancora la chiave dell'incontro e dello scambio umano.
L'appuntamento di quest'anno è dal 13 al 22 luglio, per un totale di 18 appuntamenti in sei corti del territorio capannorese (Corte Luporini a Santa Margherita, la chiesa di San Giusto di Compito, la Cortaccia di Badia di Cantignano, Corte Cristo a Lammari, San Colombano e l'Aia Saponati a Matraia).
"Siamo lieti di ospitare anche quest'anno sul nostro territorio questa originale rassegna che lo scorso anno ha avuto grande successo – afferma l'assessore alla cultura, Francesco Cecchetti -. Un'iniziativa culturale inserita nel cartellone dell'estate capannorese che ha come luoghi deputati le corti di Capannori, che rappresentano una caratteristica urbanistica del nostro territorio e che vengono in questo modo valorizzate diventando location di spettacoli di teatro rivolti a spettatori di tutte le età. Un esempio di teatro diffuso che ben si adatta alle caratteristiche del nostro territorio".
Ogni sera alle 21 per le due settimane di rassegna (il mercoledì, il giovedì e il venerdì 13, 14 e 15 luglio e 20, 21 e 22 luglio) saranno messi in scena tre spettacoli teatrali appositamente realizzati per l'evento capannorese: Un'operina da quattro soldi da un'idea di Gianfranco Pedullà del Teatro Popolare d'arte di Lastra a Signa; Ayna con Deniz Özdoğan ed Elsa Bossi, con la regia e le musiche originale di Aleph Viola del Teatro della Tosse di Genova; Ah! di ALDES con la regia e coreografia di Roberto Castello.
Il filo rosso che unisce le tre produzioni è la volontà di incontrare il pubblico di bambini, adulti e anziani di ogni cultura ed estrazione sociale che abita le corti del territorio, contemperando il rigore del linguaggio contemporaneo con la necessità di offrire serate piacevoli e leggere. Per una rassegna di teatro, musica e danza fruibile da tutti, che si ispira a Chaplin, come dichiarato nel titolo, ma anche a tutta la grande tradizione dello spettacolo popolare italiano, da Petrolini in poi.
"La rassegna di quest'anno dà seguito - dice Roberto Castello, direttore di ALDES|SPAM! e ideatore della rassegna - alla formula proposta nel 2020 che incrociava l'idea di dare un lavoro agli artisti fermi a causa della pandemia e la volontà di dare un'occasione di socialità alla popolazione. È stato un piccolo successo e una piacevolissima sorpresa che ci ha convinto a riproporre la formula anche nel 2021. Per due anni sono passati dei lavori che vedevano in qualche modo sempre me come autore e coordinatore. Per evitare di essere troppo ripetitivi quest'anno abbiamo deciso di presentare due produzioni esterne, concedendo loro una quota di contributo per la realizzazione del progetto".
Roberto Castello ha coinvolto, per l'occasione, due realtà di altissimo livello come il Teatro della Tosse di Genova e il Teatro Popolare di Lastra a Signa.
"Ayna - spiega il direttore - è una produzione del teatro della Tosse di Genova. Deniz Özdoğan mi aveva particolarmente colpito per la sua umanità particolare in alcune produzioni cui avevo assistito. Penso, poi, che sia importante riuscire a intrattenere il pubblico, presentando sul palco un'attrice turca, che presenta un lavoro tratto anche da autori turchi, con qualcosa che viene da un altro mondo e arriva in questo mondo, nel segno della interculturalità. Con il valore aggiunto di rappresentare una cultura a cavallo fra il mondo occidentale e quello arabo".
"Quella di Gianfranco Pedullà - prosegue Castello - è una compagnia grande e numerosa che fa cose importanti nell'ambito del teatro popolare d'arte. Sono particolarmente soddisfatto che abbia accolto con piacere il mio invito, affascinato da questa idea di andare per le corti a rappresentare un teatro di qualità che non guarda al pubblico classico dei teatri di tradizione. Sarà presente con un gruppo numeroso fra musicisti e band anche per la gioia e il piacere di far parte di questo progetto".
"Quanto al nostro lavoro, Ah! - conclude - la questione che io mi sono posto è: quale forma di teatro si può fare senza essere trivialmente dentro il flusso delle mode, sull'onda del presente, senza scivolare nella satira, fare comicità troppo stupida? Ecco allora la riscoperta di una dimensione estetica da "signor Bonaventura", una dimensione fra il futurista e il dadaista che permetta al pubblico di fare viaggi dell'immaginario. Una concatenazione di cose fluenti e immaginifiche, più o meno buffe e strampalate, per il divertimento degli spettatori, che gli inglesi più che danza definirebbero teatro fisico. Questo lavoro farà, peraltro, un piccolo tour in Valle del Serchio e a Lucca nei prossimi mesi all rassegna Fornaci al Cubo - Festival delle Aeti, a Barga Jazz e nella rassegna del teatro del Giglio, il Giglio nei borghi".
In due serate, venerdì 15 e venerdì 22 luglio, oltre allo spettacolo teatrale si terrano dei concerti di musica dal vivo che vedranno protagonisti Stefano Giannotti (voce, banjo, fisarmonica) & Pee Wee Durante (voce, tastiere); Aleph Viola (chitarra, percussioni, voce), Deniz Ozdogan (voce, tamburi) e Elsa Bossi (voce); Marlene Fuochi (fisarmonica, pianoforte e voce), Teresa Mondati (violoncello), Giuseppe Alberti (tromba), Francesco Giorgi (violino, mandolino, voce e direzione musicale).
"Una delle idee di Tempi Moderni - spiega ancora Roberto Castello - è che il teatro possa tornare ad essere un luogo sociale aggregativo per eccellenza. Questo momento si può ritrovare nell'atto gioioso e in un luogo dove ci sono gli elementi della festa".
Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito con l'invito al pubblico di contribuire con beni di prima necessità alla raccolta della Caritas diocesana di Lucca.
La rassegna è a cura di ALDES | SPAM!, realizzata con il sostegno di Ministero per i beni e le attività culturali, Regione Toscana Sistema regionale dello spettacolo, Comune di Capannori, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e con la collaborazione della Caritas – Diocesi di Lucca
Gli spettacoli
AYNA
Ayna, che significa specchio in turco vede la regie a le musiche originali di Aleph VIola e sul palco le attrici e co-creatrici Deniz Özdoğan ed Elsa Bossi con la produzione di Fondazione Luzzati e Teatro della Tosse.
I tre artisti si fanno, come dice il titolo, 'specchio' a vicenda. Giocano con le differenze delle loro culture e le affinità delle loro anime, alla ricerca di un vocabolario comune, viaggiano attraverso le parole e le visioni di altre donne, le apparizioni e i gesti delle loro antenate e la danza che tutti questi fantasmi chiedono di fare, per alleggerire anni di nebbia nel cuore. Donne che si guardano da tempi diversi, che lasciano un lume perpetuo, una boa che resiste alle tempeste. Cosicché dal presente si possa ammirare il grande disegno nel telaio dell'esistenza. Allora tessere diviene unire, il tessere diventa riconoscere il disegno. La tessitrice, come l'aracne, scopre la sua opera mentre la crea. È la tela ad essere tessuta, o lei stessa a tessersi? Siamo noi a rifletterci allo specchio, o è lo specchio a riflettere noi? Ci si guarda nello specchio, nell'intento di rimettere insieme i pezzi mancanti, rimossi, persi per strada, per rimembrarsi, prima come Donna, per poi liberarsi anche da essa e tornare a danzare.
UN'OPERINA DA QUATTRO SOLDI
Un'operina da quattro soldi con drammaturgia e regia di Gianfranco Pedullà e musiche originali di Francesco Giorgi è letta e interpretata da Marco Natalucci. Musica dal vivo con Marlene Fuochi fisarmonica, pianoforte e voce Teresa Mondati violoncello, Giuseppe Alberti tromba, Francesco Giorgi violino, mandolino, voce e direzione musicale per la produzione del Teatro Popolare d'Arte. Si tratta di un lavoro di teatro musicale che parte dalla settecentesca Opera del mendicante dell'inglese John Gay, sfiora "L'opera da tre soldi di Brecht" (1928) per arrivare a raccontare della vita criminale del nostro tempo. Questa 'operina' - che ne rappresenta la sintesi musicale - racconta ironicamente un mondo che aggiusta al suo interno ogni contraddizione e che, comunque, sembra andare allegramente alla deriva. Sempre con un misto di pietà e ironia: così che i grandi personaggi di Gay – dai signori Peachum alla figlia Polly, dal Capitano Macheat (che rappresenta la nuova malavita dedita a loschi traffici) a Lockit, corrotto Capo della polizia – ci appaiono in una continua lotta al reciproco massacro. Siamo nel momento della celebrazione della nomina del nuovo Presidente e le bande criminali della Capitale affondano il loro coltello nelle pieghe della corruzione di tutti i protagonisti. La borghesia appare cinicamente inconcludente e il popolo completamente disorganico a se stesso. Ad un certo punto si troverà, proprio in Macheat, un capro espiatorio da mandare alla forca ma, per fortuna, alla fine scopriamo che è solo una finzione teatrale e che in uno sfrenato ballo finale la notte può ancora una volta affondare.
AH!
Ah! è una produzione ALDES con il sostegno del MIC (Diregione generale spettacolo) e della Regione Toscnaa (Sistema regionale dello spettacolo). con progetto e regia di Roberto Castello e vede come interpreti Erica Bravini, Mariano Nieddu e Alessandra Moretti.
È uno spettacolo di clown dal sapore futurista. Un lavoro patafisico, fra il signor Bonaventura, Alfred Jarry e il teatro musicale di Brecht, che privilegia gestualità marionettistiche e stilizzate per creare un mondo bidimensionale in cui avvengono cose buffe e bizzarre sostanzialmente senza senso. Un tuffo in un nobile stile di intrattenimento comico che ha le sue radici nella cultura italiana di un secolo fa. Uno stile consapevolmente puerile che, proprio grazie a questo espediente, riesce a toccare anche i colori del tragico e ha ispirato il teatro di avanguardia di tutta Europa producendo artisti come Petrolini, Totò e Macario. Ma qui, a differenza loro, a parte alcuni strampalati distici di ottonari in rima baciata che compaiono di tanto in tanto accompagnati da una marcetta militarista, le parole sono del tutto assenti perché il gioco e il divertimento nascono solo dalla gestualità degli interpreti e dalle loro danze bislacche.
Il calendario
13 luglio: Ayna in Corte Cristo a Lammari, Un'operina da quattro soldi all'Aia Saponati a Matraia, Ah! nella Cortaccia di Badia di Cantignano
14 luglio: Ayna in Corte Luporini a Santa Margherita, Un'operina da quattro soldi in Corte San Colombano, Ah! alla chiesa di San Giusto di Compito
15 luglio: Ayna e il concerto di Aleph Viola, Deniz Özdoğan ed Elsa Bossi in Aia Saponati a Matraia, Un'operina da quattro soldi e il concerto del Teatro popolare d'arte alla Cortaccia di Badia di Cantignano, Ah! e il concerto di Stefano Giannotti e Pee Wee Durante alla Corte Cristo di Lammari
20 luglio: Ayna in Corte San Colombano, Un'operina da quattro soldi alla chiesa di San Giusto di Compito, Ah! in Corte Luporini a Santa Margherita
21 luglio: Ayna alla Cortaccia di Badia di Cantignano, Un'operina da quattro soldi in Corte Cristo a Lammari, Ah! in Aia Saponati a Matraia
22 luglio: Ayna e il concerto di Aleph Viola, Deniz Özdoğan ed Elsa Bossi alla chiesa di San Giusto di Compito, Un'operina da quattro soldi e il concerto del Teatro popolare d'arte in Corte Luporini a Santa Margherita, Ah! e il concerto di Stefano Giannotti e Pee Wee Durante in Corte San Colombano.
Per informazioni
www.aldesweb.org/progetti-locali/tempi-moderni-2022
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I salumi de La Dogana piacciono agli inglesi che fanno un'offerta irrinuncibile per portare la produzione artigianale a livelli industriali in grado di accontentare locali sparsi in tutta Europa e anche oltre. Difficile dire di no, ma Fabio e Mirko si sono guardati in faccia e hanno detto: "No grazie".
La proposta di una multinazionale inglese che nei mesi scorsi ha avuto il piacere di provare gli insaccati preparati personalmente al primo piano del locale di piazza Antonio Gramsci ad Altopascio è stata di quelle che fanno tremare i polsi e battere forte forte il cuore. Cifre astronomiche che ti possono mettere a posto per una vita intera e anche altre ammesso che esistano.
I potenziali investitori erano arrivati a pranzo con i dirigenti di una grande industria cartaria di porcari, azienda che La Dogana serve ogni giorno per la pausa pranzo. Rimasti affascinati dai sulumi artigianali dopo alcuni giorni hanno penato di spostare le produzione in un luogo più grande e di portare la cultura del ristorante altopascese fuori dai confini italiani.
"Un progetto senza dubbio allettante - confessa Fabio Riccardo - ma non è la prima volta che accade. Siamo abituati a queste offerte, ma i programmi sono altri. I nostri salumi sono già collocati in vari paesi d'Europa e in città come Berlino, Monaco, in Francia e in Svizzera, ma solamente in locali precisi e selezionati. I nostri affettati non subiscono processi industriali, la stagionatura è naturale e, quindi, necessitano di una conservazione accurata per non alterarne i colori e i sapori. Ecco perché non abbiamo mai voluto vendere i nostri salumi a terzi. Il progetto Dogana nasce per valorizzare il prodotto e garantire a chi sceglie il nostro nome di sedersi sicuro di degustare prodotti di prima qualità".
C'è un ma, però e questa congiunzione è rappresentata dal fatto che gli inglesi sono tornati alla carica, tramite un loro commercialista che li rappresenta qui a Lucca, con argomenti piuttosto convincenti e con una offerta a parecchi zeri: "Non nego che sia io sia il mio socio Mirko Galligani abbiamo avuto un momento di esitazione prima di respingere l'offerta. Davvero alta e difficile, si questi tempi, da rifiutare, ma dopo un comprensibile momento di sorpresa che ci ha messo dura prova - certe occasioni capitano una volta sola- abbiamo declinato l'invito. Rimaniamo dell'idea che i nostri salumi devono rimanere una esclusiva che si trova solo nei locali targati La Dogana. Il 2023 sarà un anno di novità con l'apertura di un nuovo locale dedicato ai nostri insaccati. La location non è ancora certa, ci sono tante richieste da parte di possessori di fondi commerciali disposti ad ospitare il nostro marchio e uno in particolare è entrato nei nostri pensieri. Per ora siamo concentrari sulla nostra estate e sui progetti legati a La Dogana Burger che in poco piu di un mese ha sformato ben 15 mila 600 burger. Una sorpresa che sinceramente non ci aspettavamo. I nostri clienti sanno sempre regalarci grandi emozioni e noi li ripagheremo sempre con gusto e qualità".
"Nonostante il momento difficile legato alla mancanza di personale qualificato - conclude Fabio Riccardo - il locale può contare su uno staff unito e compatto e questo fa la differenza. Il nostro ufficio dedicato alle risorse umane è sempre operativo e alla ricerca di ragazzi e ragazze volenterosi che vogliano entrare nel nostro mondo. Gli interessati possono inviare il curriculum al 329/9578926 wapp oppure all'indirizzo di posta elettronica
Nelle foto: lo staff de La Dogana Hamburger al lavoro nel nuovissimo locale sulla via Romana Ovestad Altopascio località Carbonaia