E' profondamente disonesto invertire la causa reale con il pretesto strumentalizzato, quindi diciamoci le cose come stanno: il covid (senza stare qui a soffermarsi sulla effettiva pericolosità di questo virus) è stato magistralmente strumentalizzato per imporre restrizioni di una gravità inaudita; per rendere accettabile ciò che, prima di due anni fa, sarebbe apparso come il peggior scenario distopico; per spalancare centinaia di finestre di Overton. Non si può quindi assolutamente indicare un virus – privo di volontà e, dunque, privo anche di responsabilità – come la causa dei danni psicologici e sociali che noi ragazzi abbiamo subito. La responsabilità va attribuita a chi, in scienza (anche se sarebbe meglio chiamarla "$cienzah") e coscienza, ha sfruttato questa situazione, negli ultimi due anni, per portarci nelle condizioni – psichiche, emotive, fisiche, economiche, sociali e culturali – in cui ora ci troviamo.
Le stesse istituzioni e figure istituzionali - che hanno obbedito ciecamente al governo; che si sono fatte portavoci del pensiero unico e del totalitarismo biosecuritario; che hanno applicato in modo rigido e repressivo le raccomandazioni e gli ordini imposti prima da Conte e poi da Draghi (senza nominare i vari ministri, il CTS e i virologi-star del periodo); che ci hanno vietato di abbracciarci, baciarci, ballare, cantare, mangiare insieme, frequentare luoghi di aggregazione, seguire lezioni in presenza, festeggiare e celebrare momenti importanti della vita (non dimentichiamoci che De Luca minacciava il lanciafiamme per coloro che avrebbero festeggiato la laurea) – ora penserebbero di poter rimediare ai danni arrecatici con un misero contentino come il bonus psicologo?
Quest'ultimo, come molti altri bonus italiani (mi viene in mente quello per pagare le baby sitters, dopo la chiusura degli asili, nel 2020), rientra nella logica del contentino-post-danno, ovvero: il governo compromette qualcosa di nostro (che sia la vita sociale, la vita psichica, la vita familiare o lavorativa ...) per poi cercare di rammendare il tutto con una piccola toppa, che può, forse, nascondere il danno per un istante, ma che presto si strapperà a sua volta, per mostrare, in modo ancor più evidente, l'enorme falla, allargandola maggiormente.
Noi giovani (adolescenti e giovani adulti) dobbiamo assolutamente porre fine al meccanismo per il quale accettiamo, sottomessi, le restrizioni imposte da quelle stesse figure (politici, istituzioni, unioni) che poi si spacciano per gentili e magnanime nei nostri confronti, regalandoci l'antidoto al veleno che esse stesse ci hanno somministrato.
Che si tratti di salute fisica o mentale, la cosa più saggia è sempre quella di prevenire, invece che curare. Non ha senso farci ammalare – fisicamente e mentalmente – per poi venderci, con un piccolo sconto, la cura. Non abbiamo bisogno del bonus psicologo: l'elemosina datela a chi si lascia comprare. Noi abbiamo bisogno di una garanzia che ciò che è accaduto tra il 2020 e il 2022 (lockdown, zone rosse, coprifuoco, didattica a distanza, auto-censura del proprio volto, green pass ecc.) non si ripeta mai più e vogliamo che i responsabili dei nostri danni psicologici e sociali paghino per ciò che hanno fatto.
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