Nessuno parla, un silenzio di tomba o quasi regna sull'argomento e da nessuna parte arrivano sollecitazioni a scoperchiare la pentola. Caterina Susini, il direttore tecnico di Sistema Ambiente, colei che ha la responsabilità e il coordinamento di tutte le figure interne ed esterne del servizio impianti, figura professionale apicale all'interno dell'azienda che si occupa, a Lucca, della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, è ancora lì che aspetta. Cosa? Semplice: innanzitutto di sapere chi è l'autore del messaggio finito per errore, almeno così pare, sulla chat dei consiglieri comunali con cui l'estensore rimasto fino ad oggi anonimo, segnalava l'esistenza di un 'problema Susini' da risolvere. Il post era stato rilanciato sulla chat da Stefano Pierini, capogruppo di Lucca 2032, conoscitore delle tematiche ambientali e che aveva ricevuto personalmente il post poi girato per sbaglio sulla chat complessiva e rimosso velocemente, ma non più tanto evidentemente, dalla volpe Enrico Torrini presidente del consiglio comunale che aveva subito capito trattarsi di patata bollente.
Il capogruppo del Pd Francesco Raspini aveva prontamente presentato una interrogazione al sindaco in proposito, ma il suo viaggio in Argentina e, una volta rientrato, il solito tran-tran quotidiano, lo hanno tenuto lontano dalla questione che ancora attende di essere risolta. Chissà come mai la sinistra, sempre così veloce a rompere le scatole, questa volta proceda come una tartaruga...
Per comprendere chi sia l'autore del messaggio con cui, addirittura, si chiamavano in causa, al fine di sbarazzarsi una volta per tutte, del problema Susini, il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro e il presidente della Lucchese Calcio Andrea Bulgarella, basterebbe che Stefano Pierini aprisse la bocca e rivelasse lui stesso il nome e il cognome del mittente. Noi glielo abbiamo chiesto gentilmente, ma ne abbiamo ricevuto un rifiuto secco. Chissà che non ci sia già qualcuno interessato a saperlo e che si può avvalere di mezzi di convincimento senza dubbio più efficaci dei nostri. Il sindaco Mario Pardini non ha ancora risposto alla interrogazione, ma è indubbio che lo farà. Prima o poi. Si tratta soltanto di vedere quando sarà il prima e quando, in particolare, sarà il poi.
In questa sorta di muro di gomma (da masticare), una piccola crepa pare, tuttavia, già essersi formata se è emerso che l'autore sarebbe un dipendente di Sistema Ambiente il quale, presumibilmente, non sopportava e non sopporta il modo di operare di Caterina Susini e vedrebbe di buon occhio l'intervento di qualcuno in grado di rimuoverla dal posto in cui si trova.
Peccato, però, che la Susini sia stata assunta a tempo indeterminato grazie ad un contratto frutto di un regolare concorso dove le scelte politiche o di altro genere non c'entrano assolutamente. Susini ha lavorato a lungo sia sotto amministrazioni di centrosinistra sia sotto quelle di centrodestra e, a quanto risulta, è sempre stata un soggetto piuttosto scomodo per via di quella pretesa di essere indipendente e non obbedire a determinate o anche indeterminate, ma insistenti, logiche di partito o anche similari.
Ma non è tutto. C'è anche una seconda vicenda che sta particolarmente a cuore alla dirigente Susini. Un anno fa, mese più, mese meno, fu destinataria di un provvedimento disciplinare tutt'ora pendente e del quale, a quanto sembra, nessuno, tantomeno lei, ha saputo più niente. Una specie di spada di Damocle che le sta sopra la testa e che, non si sa bene se e quando, potrebbe anche finirci sopra. La testa intendiamo. Fatto sta che la stessa dirigente ha, come prevede la normativa, chiesto ripetutamente di essere ascoltatqa così da potersi difendere, ma l'azienda ha fatto orecchie da mercante, almeno fino ad oggi. Nessuno l'ha chiamata per sentirla e tutto resta in un limbo che, a dirla tutta, non deve essere una sensazione proprio del tutto piacevole.
I vertici di Sistema Ambiente hanno intimato alla Gazzetta di Lucca di rimuovere ogni articolo che trattasse della Caterina Susini minacciando di adire le vie legali contro il giornale diretto, come sapete, dal solito direttore (ir)responsabile che vi scrive queste righe. Ci accusano di supporre condotte inesistenti, ma noi non supponiamo, ci limitiamo, con questo articolo, a cercare di comprendere che cosa sia accaduto e che cosa, poi, accadrà.
Certo è che se nessuno ha ancora fatto il nome del semplice autore di un altrettanto innocuo post finito per errore tra le zampe pardon, le mani della volpe Torrini, è lecito pensare che a qualcuno la cosa darebbe immensamente fastidio.
Noi questa volta ci limitiamo a scrivere una parte della verità, la prossima, potete giurarci, infileremo nome e cognome dell'autore. A meno che non sia lui a chiamarci per spiegarci come sono andate, realmente, le cose. Magari prima, ma va bene anche dopo, che ci pensi qualcun altro. Ci pioacerebbe avere, quantomeno, una sorta di esclusiva sulla notizia...