Recentemente è stata siglata la convenzione tra la diocesi di Massa Carrara-Pontremoli e il provveditorato agli Studi di Massa Carrara per avviare il progetto “Pcto” (ex alternanza Scuola-Lavoro) che vedrà protagonisti gli studenti delle scuole.
Per i Cobas di Massa questo tipo di attività sono inaccettabili. Il protocollo d’intesa con la Diocesi, in una scuola che è prima di tutto laica “l’ alternativa alla religione cattolica deve essere mantenuta nel rispetto della libertà di coscienza e della responsabilità educativa dei genitori”. “ Non è ammissibile - continuano - che nelle scuole si propongano attività a matrice cattolica da cui saranno esclusi (o forzatamente coinvolti) studenti le cui famiglie hanno orientamenti culturali e/o religiosi diversi. Ed è paradossale che i firmatari del protocollo parlino di valori quali l’“inclusione” a giustificazione della loro azione”. Inoltre fanno sapere dai sindacati, i docenti di religione sono individuati direttamente dalla Curia e non passano attraverso una selezione pubblica come tutti gli altri insegnanti, e “si stanno appropriando nelle scuole anche dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” proponendosi sistematicamente come protagonisti all’interno di classi dove però siedono anche studenti che non si avvalgono dell’insegnamento di religione”.
“E’ preoccupante quindi, che da più parti arrivino messaggi e azioni concrete volte a trasformare il mondo della scuola in un luogo di formazione ideologicamente orientata”.
In questo senso i sindacati si riferiscono anche all’accordo di alcuni mesi fa stipulato tra l’USR della Toscana e l’Istituto Geografico Militare secondo il quale i militari potranno entrare nelle scuole a tenere un ciclo di conferenze di informazione e orientamento su temi civici per le scuole di ogni ordine e grado, durante l’intero anno scolastico.
“Crediamo che la scuola debba essere un luogo laico e plurale, sganciato dalle ideologie e dalle
confessioni religiose -concludono. Invitiamo pertanto le scuole a non aderire a questo protocollo, a bocciare nei Collegi Docenti la partecipazione della propria scuola; invitiamo inoltre studenti e genitori a segnalare tutte le situazioni in cui si verificheranno discriminazioni, i Cobas offriranno assistenza anche da un punto di vista legale”.