La sinistra è diventata troooppoooo prevedibile… Tanto che se azzeccassi il sei all’Enalotto come le loro uscite diventerei miliardaria nell’arco di trenta secondi. Mi credete se vi dico che ho iniziato a buttare giù questo inciso all’indomani dell’apparizione della Venezi a Quarta Repubblica del 3 ottobre scorso? Perché era scontato che qualche imbecille, che si vede non ha di che impegnarsi la giornata, si sarebbe preso la briga di offenderla e stigmatizzarne i suoi interventi in trasmissione da Porro.
Io non conosco Beatrice Venezi se non attraverso ciò che si legge sui giornali o le sporadiche apparizioni in tv. E non sono nemmeno una conoscitrice di musica.
E’ però innegabile il talento con cui si esibisce di fronte a platee stracolme di persone, l’eleganza con cui vi si pone e la determinazione nei concetti che espone.
Premetto: Beatrice Venezi non ha bisogno di essere difesa, sa farlo benissimo da sola, se vuole, e non attraverso la strada più facile (e vigliacca) delle carte bollate.
Ma come donna io mi domando: cos’è che rode agli amici e alle amiche di sinistra?
Che abbia i capelli lunghi e biondi, un bel fisico e che sappia incantare i teatri con la sua musica?
La si può casomai non condividere idealisticamente, ma senza essere volgari o ancor peggio ancora patetici.
E comunque vabbè ridiamoci su che è meglio perché si spreca solo del fiato con certa gente.
E come diceva Dante: “Non ti curar di loro, ma guarda e passa”.