Anno XI 
Mercoledì 7 Maggio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da aldo grandi
Politica
19 Settembre 2022

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La prima domanda è quasi scontata: perché si è candidata? Non le era bastata l’esperienza lucchese?

Proprio l'esperienza lucchese mi ha dato il coraggio di accettare la candidatura. Vede Grandi, le potrà sembrare strano, ma io sono orgogliosa del gran lavoro fatto dalla precedente amministrazione, e anche da me stessa nel coordinare, come assessore all'urbanistica, un settore che aveva perso dignità, incontrando tanti e svariati ostacoli, con attacchi da più fronti, lavorando sodo insieme a un gruppo di persone, purtroppo poche ma motivate, corrette e preparate. Al di là della propaganda, della tifoseria spicciola, che tanto nuoce alla Politica, sono convinta di aver prestato un buon servizio alla mia città, con amore.

Dalle elezioni comunali a quelle politiche il salto è piuttosto alto…

Salto molto alto! Pensi, provengo dall'esperienza della Circoscrizione. Nella circoscrizione 7: San Concordio, Pontetetto, Mugnano, Sorbano del Vescovo e del Giudice. Cinque anni, dal 2002 al 2007, intensi, l'ultimo poi anomalo: se ricorda, il centrodestra, se non sbaglio il 6 giugno 2006, sfiduciò il sindaco Pietro Fazzi, durante un Consiglio comunale fiume che seguii alla radio. Per problemi interni ai partiti di quella maggioranza a Lucca approdò il commissario prefettizio. E da cittadina aggiungo, purtroppo. Perché per una città il commissariamento è sempre deleterio, è la morte della politica. Le dicevo questo perché in quell'anno di commissario, dal 2006 alle successive elezioni della primavera 2007, le circoscrizioni, a differenza del consiglio comunale, rimasero operative. E per me, che ero vicepresidente dell'amico Mauro Meloni, fu un anno intenso e importante per la mia formazione politico-amministrativa. Tra l'altro erano i mesi della mia gravidanza, maternità. Partecipavo alle riunioni con il marsupio... Angela, mia figlia, mi perdonerà. Quindi il salto è alto, ma vengo da lontano e ho preso una bella rincorsa. Consapevole che sarebbe meglio planare...

Sia sincera. Se aveste vinto a Lucca lei si sarebbe candidata ugualmente?

Grandi, sempre sincera! Altrimenti mi si allungherebbe il naso! No. Non avrei accettato la candidatura. La scelta di candidarmi per l'ennesima volta alle amministrative all'inizio della scorsa primavera non l'ho presa a cuor leggero e ho aspettato fino all'ultimo prima di decidere. La condizione per poter continuare a lavorare al Piano regolatore, in caso di vittoria, era però quella di candidarsi per poter incidere sul risultato. Un lavoro come quello fatto da me di messa in ordine, di pulizia, di chiarezza non sempre viene premiato elettoralmente perché l'urbanistica premia semmai alla lunga distanza. Tuttavia sono risultata la donna più votata del mio partito, anche se non è bastato. Non sopporto lasciare un lavoro a metà, in tutti gli ambiti, figurarsi quanto mi sia dispiaciuto non poter terminare il Piano operativo... Le osservazioni dei cittadini erano già tutte geo-referenziate, pronte per iniziare con un tavolo di confronto su temi specifici che avrebbe interessato anche il Regolamento edilizio, ultimo tassello importante del pacchetto-urbanistica. Quindi no, non sarei stata candidata alle pazze Politiche dell'estate 2022, repentine e immerse in un contesto veramente difficile per tutti. Anche perché quando si sceglie di onorare un impegno si porta fino in fondo. Sarebbe l'ora di finirla con i doppi, tripli, quadrupli incarichi.

Che giudizio dà dei primi mesi di amministrazione Pardini?

Ad oggi ho pochi elementi per giudicare. D'altronde da un punto di vista amministrativo è presto per esprimersi... certo mi aspetto a breve di poter camminare sui viali intorno alle Mura senza incontrare un tir... Su alcuni primi atti non sono mancate sbavature, penso all'ordinanza antibivacco e ad alcune uscite improprie di assessori; all'avere un consigliere con delega al piano operativo che non fa parte della commissione urbanistica... con chi si confronta? Su alcune deleghe, che sono state le mie, noto una mancanza di terzietà che sarebbe opportuna, secondo me, per poter amministrare con il giusto distacco. Poi, Grandi, diciamolo, abbiamo lasciato una situazione piuttosto buona direi, sana, non certo quella ereditata dall'amministrazione Tambellini nel 2012. Un bilancio in ordine, un progetto di città con lavori da fare già finanziati in bilancio... Anche la macchina comunale aveva iniziato un bel processo di rinnovamento. Una cosa è certa, da donna con spirito laico, giudicherò sempre laicamente e con onestà intellettuale.

Perché uno dovrebbe votarla?

Perché, come le dicevo, non sono un'improvvisata, perché sono una donna del territorio che ne conosce piuttosto bene le potenzialità e le criticità, perché ritengo di avere le caratteristiche che servirebbero in questo determinato periodo per tentare una Politica diversa. Politica che sempre di più necessita di un innesto etico, unità di intenti, analisi dei problemi, discussioni, ascolto, poi sintesi e scelta. Altrimenti rischiamo di girare come trottole o criceti sulla ruota intorno ai soliti problemi. Ho 51 anni e da quando mi ricordo sento parlare, per lo più, dei soliti problemi. C'è qualcosa che non torna, no?

Se dovesse essere eletta cosa farebbe?

Ritengo davvero urgente portare avanti la riforma della non autosufficienza, con un incremento del finanziamento pubblico per l’offerta di interventi e servizi; così come il riconoscimento dei caregiver familiari, per alleggerire il carico di lavoro che ogni giorno si trovano ad affrontare. Non meno importante l'attenzione alle generazioni più giovani: la Politica deve creare opportunità, dare dignità al lavoro e sicurezza. In Italia ci sono categorie che la tutela non l'hanno mai avuta. Sono stata per quasi dieci anni partita iva e nessuno mi ha mai tutelato. Ecco, a fronte di continuare ovviamente a tutelare chi lo è già, espandere l'attenzione per chi tutela non l'ha mai avuta. Agire solo sulle categorie più numerose, tutelate, giustamente, da sempre, esclude però tutta una fascia di persone che si sente, a ragione, letteralmente abbandonata. La lotta tra “poveri” è il risultato di errori perpetrati nel tempo. Vorrei occuparmi poi della relazione con i territori del mio collegio: Lucca, la Piana, la Valle del Serchio, la Valdinievole e la Montagna pistoiese (sic!), in parte quello che era il Ducato di Lucca. Se eletta, diventerò punto di riferimento per i sindaci e i cittadini di tutto il territorio: ci sono partite che richiedono un'importante unità di intenti a tutti i livelli, istituzionali e politici, per essere vinte. Vorrei pormi come facilitatrice di questo processo. Vorrei poter raccontare il lavoro svolto attraverso una comunicazione efficace, ma anche incontrando le persone negli spazi pubblici e privati che di tema in tema e di volta in volta saranno individuati. Mi piacerebbe creare link sul territorio creando una squadra di lavoro con persone qualificate per approfondire le varie tematiche perché senza studiare le questioni si balbetta ma non si procede di un passo. Poi, non da ultimo, creare degli anticorpi perché il ponentino romano spesso fagocita e gli eletti tendono a dimenticarsi di coloro che li hanno eletti.

E se non ci riuscisse?

Grandi, come ha visto nella precedente risposta ho usato il condizionale perché sono consapevole della situazione, della difficoltà, del poco tempo a disposizione e del contesto nazionale. Tuttavia dalle risposte che sto ottenendo dal territorio in questi pochi giorni a disposizione posso affermare, potrò sembrare presuntuosa, che c'è davvero voglia di una nuova Politica sana, invece spesso si sceglie trasportati da chi in quel momento sembra avere il vento in poppa, o addirittura non si sceglie. Se non ci riuscissi continuerò a fare il consigliere comunale con la mia bella squadra all'opposizione, per soddisfare la mia passione politica, e la mia voglia di essere utile alla comunità. Certamente occorre una ripartenza con slancio del centrosinistra qualunque sia l'esito elettorale. Dal punto di vista lavorativo, non avendo più l'aspettativa dalla mia azienda, ritornerò a lavorare con nuovi obiettivi. Si parla tanto di privilegi della politica, ma dopo nove anni di aspettativa per amministrare il proprio Comune, non è semplice inserirsi di nuovo nell'attività che hai lasciato.

Ma è così importante la politica per lei?

Direi di sì. Da quando ci alziamo la mattina fino alla sera ci imbattiamo nella Politica più volte di quanto si pensi. Se non ti occupi di lei sarà lei ad occuparsi di te. Anzi esorto tutti a votare. Votare me, certo, ma se proprio non ce la fate, votate chi vi pare, ma votate. Non diamo mai per scontato la possibilità di scegliere.

Perché secondo lei a Lucca il Pd e la Sinistra hanno perso?

I motivi di una vittoria o di una sconfitta sono sempre tanti e variegati, così come i meriti o le colpe non sono mai di una persona. Ovvio che chi più si espone più rischia. Ma se non rischi non hai coraggio e se non hai coraggio sei un politico inutile. Francesco Raspini fin da subito si è assunto la responsabilità dopo una campagna elettorale intensa che ha messo in moto una bella energia. Certo abbiamo perso, ma quel patrimonio potrà, dovrà, essere punto di ripartenza per qualcosa di nuovo. Abbiamo perso perché al ballottaggio c'è stato un apparentamento che matematicamente ha premiato la destra. Un po' di peccato di presunzione perché per molti avevamo già vinto, tanto che paradossalmente poteva essere meglio andare al ballottaggio con una forbice minore di vantaggio. Il mandato 2017-2022 non è stato semplice. La pandemia ci ha costretti anche ad amministrare a distanza. Io per esempio non ho potuto portare avanti i tanti incontri che avevo programmato sul territorio e ho dovuto scegliere quelli on-line che, per quanto meglio di nulla, non sono certo la stessa cosa del contatto umano, del guardarsi negli occhi.

Nessun senso di colpa per la sconfitta di giugno?

Con i sensi di colpa si va poco lontano. Occorre semmai un'analisi umile dei perché, con sé stessi e in relazione agli altri che ho sempre fatto, per calibrare il nostro essere e che continuo a fare. Quando si amministra cercando di raggiungere degli obiettivi inevitabilmente si lasciano indietro alcune cose. Talvolta ho percepito di essere vista come responsabile di scelte che in realtà non dipendevano direttamente o soltanto da me, come per esempio la vicenda della Manifattura. Ecco, una cosa che mi dispiace è non avere potuto raccontare meglio il mio percorso, le mie idee, le tante difficoltà incontrate. Anche per questo la ringrazio per l'intervista.

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