Caro direttore,
è tempo di auguri: un buon Natale e un buon anno non si nega a nessuno. Agli amici lo si augura di cuore, agli altri per consuetudine.
Siamo fortunati, caro amico, a vivere in questo Paese, pieno di problemi, ma libero. La felicità si misura anche in termini comparativi: i nostri tanti problemi diminuiscono di intensità se li paragoniamo a quelli di altre parti del mondo.
Pensa che Natale è stato e che nuovo anno si profila per i ragazzi e soprattutto le ragazze dell’Iran e per le donne afgane. Ma non stanno meglio i venezuelani di Maduro, i nicaraguensi di Ortega, i cubani, i nord coreani, i cinesi, per non parlare degli ucraini e dei 300 milioni di cristiani, perseguitati solo per il fatto di essere cristiani, da parte dell’Islam e del residuo comunismo internazionale. Perseguitati perfino a Göteborg, la patria svedese del Jihad, dove case e negozi dei cristiani assiri sono state marchiate con la "N" di Nazareno e l’ultimatum "convertitevi o morirete".
Nel silenzio e nell’inerzia di tutti.
A ragione hai rilevato che il trito e ritrito armamentario verbale delle sinistre si esercita a senso unico; l’antivigilia di Natale in Consiglio Comunale il concerto di sinistra ha ricominciato a suonare vecchie sinfonie: il vanto di aver approvato una delibera comunale nel 2018 in cui la “concessione di beni comunali o di benefici economici” è subordinata alla firma di una “dichiarazione esplicita e formale di riconoscersi nei valori della Costituzione e della Resistenza, di ripudio del fascismo, del razzismo, di ideologie razziste, xenofobe, antisemite, omofobe e antidemocratiche, portatrici di odio e intolleranza religiosa”.
È un manifesto fortemente divisivo, che per esempio esclude i mussulmani, portatori di intolleranza religiosa, i cinesi razzisti verso i neri, verso i giapponesi e verso le loro minoranze etniche, gli indiani razzisti all’interno stesso del loro Paese verso i Paria, esclude in generale chi non la pensa come coloro che lo hanno scritto e approvato.
Costoro dovrebbero farne ammenda, invece esaltano il suo discrimine ideologico e accusano la nuova maggioranza di colpevole “revisionismo”.
Ma che cosa c’entra una concessione di beni comunali con la omofobia lo sanno solo loro, come solo loro decidono a chi concedere “benefici economici”. Noi lo rileviamo da decenni: li concedono agli amici che spesso firmano la “dichiarazione esplicita e formale” e poi speculano e si arricchiscono, alimentando la sinistra catena di Santantonio che domina il terzo settore e le società a partecipazione pubblica in Toscana e altrove. Ma, siccome hanno firmato, sono comunque lodevoli in virtù della berlingueriana “superiorità morale”, pur ammaccata da anni di infortuni, anche oggi sia a Bruxelles che a Latina, che a Santacroce o da ultimo a Viareggio (Consorzio Toscana Nord), ma sempre presente nell’arrogante DNA di costoro. Al massimo Panzeri e gli altri sono “compagni che sbagliano”.
Le mie conclusioni, che non hanno alcuna pretesa di essere condivise, esprimono gratitudine al PD sia lucchese che nazionale, per i costanti apporti che giorno dopo giorno conferiscono al cdx, che è il mio schieramento di appartenenza.
Se continueranno sulla via berlingueriana della superiorità morale e su quella lettiana della inconsistenza pratica - nella speranza che la signorina (o il signorino? Domanda legittimata dalla sua orgogliosa appartenenza alla bisessualità) onorevole Elly Schlein vinca il prossimo Congresso - il cdx avrà lunga vita.
Ma gli italiani dovranno guardarsi da un nuovo pericolo: il consolidamento del M5S in versione Conte, che si sta affermando nel Sud del Paese sostituendosi al Pd nel promettere radioso avvenire e mantenere quasi un milione di baldi giovani, italiani e stranieri, a spese di chi lavora dal mattino presto alla sera tardi. Si chiama Reddito di cittadinanza, in realtà sembra essere più giusto chiamarlo “voto di scambio”.
Sarà un must del 2023.