Anno XI 
Lunedì 19 Maggio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da francesco pellati
Politica
18 Maggio 2022

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Caro direttore,

viene spontaneo notare come turismo, cultura e spettacolo siano indicati come la chiave principale per il rilancio di Lucca: le proposte in tal senso dominano per numero e importanza.

In parte sembra dipendere dalla provenienza professionale di alcuni candidati, in parte però la consistenza numerica delle presenze turistiche in Lucca città lascia margini di miglioramento: presenze a Firenze n° 3.152.000, a Pisa n° 1.141.000, in Versilia n° 2.008.000, a Lucca n° 291.000. (fonte: ufficio statistico Regione Toscana).

Gli altri aspetti della vita economica e sociale della città sembrano, ad oggi, avere meno rilievo.

Uno di essi riguarda la gestione dei rifiuti urbani e industriali.

Prendiamola da lontano.

La Toscana non brilla in argomento.

Un paio di numeri: - i soli rifiuti urbani prodotti in Toscana ammontano a 809.000 tonnellate/anno – ogni toscano ne produce 586 kg/anno (contro una media nazionale di kg. 488). – il loro smaltimento, assieme a quello ancora maggiore di rifiuti industriali e agricoli, è irrisolto.

Ci sono in corso inchieste per danni ambientali causati da gestioni improprie, forse illecite, proprio nello smaltimento.

Non sono attivi impianti sufficienti a trasformare i rifiuti in energia o in materiali di riciclo. Buona parte dei rifiuti toscani o vanno in discarica oppure sono esportati fuori regione.

Le società attive in questo settore sono prevalentemente a partecipazione pubblica.

Si tratta di una fitta rete economica che si intreccia con la politica. Questa rete vede la sinistra toscana principale protagonista nel bene e nel male. Non potrebbe essere diverso: il consolidamento della sinistra nei vari Comuni toscani è un dato storico. La partecipazione dei Comuni nelle varie società “ambientali” è altrettanto storica: Regione di sinistra, Comuni di sinistra, società partecipate di sinistra, rete regionale di sinistra rafforzata dalle concentrazioni sovracomunali operate negli ultimi decenni.

Le società private che operano nel settore si adeguano.

Rientra in questo quadro la vicenda lucchese di Sistema Ambiente spa.

Come posta e tenuta viva dai servizi di Striscia la Notizia e come proseguita in loco, merita una attenzione che travalica le vicende elettorali collocandosi fra i più generali problemi della gestione meta politica delle società partecipate dagli Enti pubblici ma soprattutto della gestione del territorio e dell’ambiente.

Per fare chiarezza e dare a Cesare quello che è di Cesare:

  • Il Comune di Lucca è socio unico di Lucca Holding spa su cui il Comune ha il “controllo analogo” cioè ha “influenza determinante sia sugli obiettivi strategici che sulle decisioni significative della società controllata”, anche attraverso la nomina/revoca degli amministratori (nel caso: Virginia Lucchesi amministratore unico nominata nel giugno 2021, scadenza 31/12/23).

  • Procedura: Il Consiglio Comunale delibera a maggioranza gli “obiettivi strategici e di indirizzo” della società, la quale vi ottempera nella gestione societaria.

  • Lucca Holding spa controlla col 62,58% Sistema Ambiente spa. Da notare che le criticità riguardanti il suo socio privato, Daneco Impianti spa, non aiutano.

  • La gestione della società è affidata al CdA e segue le regole del Codice Civile.

  • Striscia la Notizia ha proposto un reportage in cui ipotizza violazioni alle normative sulla sicurezza ambientale.

  • A prescindere da altre problematiche di ordine prescrittivo di cui si faranno carico i soggetti competenti (in primis ARPAT da cui ci si aspettano risultati obiettivi), pare che l’impianto “incriminato” sia in corso di costruzione, privo di alcuni presidi di sicurezza, con pavimento in terra battuta e quindi “poroso”. L’impianto è situato in una zona dove gli abitanti utilizzano ampiamente pozzi artesiani. L’eventuale sversamento del dannato percolato andrebbe ad inquinare le falde di tali pozzi.

  • Gli esiti dell’indagine ARPAT potrebbero avere riflessi sulla gestione societaria con il coinvolgimento dei dipendenti, anche di quelli incolpevoli: si aprirebbe un problema occupazionale di cui Lucca non ha certo bisogno.

  • L’intera vicenda riguarda la gestione dell’ambiente in ambito comunale e dunque l’assessore che ne aveva delega, cioè il candidato sindaco Raspini.

  • In conclusione: - spetta al solo CdA di Sistema Ambiente ogni azione a tutela della società, a nessun altro. – l’invadenza del PD è comprensibile solo politicamente: è scoppiata una bomba in mano all’assessore e candidato sindaco nel momento elettorale!

  • E’ invece intollerabile da ogni altro aspetto perché, come minimo, invade le prerogative del CdA della società senza averne titolo.

  • Mischiare la politica con l’economia vuol dire fare disastri.

  • Per di più il PD toscano non pare particolarmente virtuoso in tema ambientale: basta ricordare le indagini in corso su altre discariche.

  • L’episodio fa parte di un quadro più vasto e inquietante. Per esempio lo smaltimento del “pulper” che penalizza l’intero distretto lucchese della carta (8.000 addetti, quasi 4 miliardi di ricavi): da tutelare con le unghie e con i denti.

  • Mi sembra fuor di dubbio che il Comune di Lucca da solo non sia in grado di risolvere la vicenda regionale, anche perché c’è di mezzo l’occhiolino ai vari Comitati antitutto che, per quanto più o meno spontanei, alla fine votano. È invece altrettanto certo che Sistema Ambiente deve fare il suo mestiere: se lo fa bene va lodato, se lo fa male va osteggiato.

  • Il controllo tecnico spetta ai tecnici data la sua complessità.

  • Ai cittadini spetta il controllo politico attraverso i voti: votare per il centrosinistra significa condividere le modalità attuali, buone o cattive che siano. Votare per il centrodestra vuol dire aspirare a un cambiamento, sperabilmente migliorativo, delle attuali modalità: anche questa decisione sta nelle urne.

  • Ho visto che Pardini ha messo l’argomento all’OdG, mi sembra più che opportuno che sia all’OdG di tutti i candidati: il tema non è secondario e rimarrà da risolvere anche dopo le elezioni. Tutti i candidati dovrebbero dire come intendono risolverlo.

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