Il consigliere regionale del Pd Stefano Baccelli lancia un allarme per l'arrivo in città di Aleksandr Dugin, il principale ideologo dell'eurasiatismo contemporaneo (da molti critici filo occidentali considerato una forma di neofascismo), che secondo lui coniuga il tradizionalismo integrale, principalmente del francese René Guénon e dell'italiano Julius Evola,[1] con il pensiero di Martin Heidegger,[2] contribuendo a un nuovo "tradizionalismo russo"[3], la sua ideologia è antioccidentale di estrema destra[4] e viene giudicata dal mainstream occidentale simile a quella fascista avendo come obiettivo una Russia radicalmente nuova, ultranazionalistica (sebbene non etnocentrica), se non il mondo[5] e l'Europa orientale.[
La notizia dell'invito ad Aleksandr Dugin - scrive Baccelli - all'evento promosso dall'associazione Vento dell'Est è grave e inquietante. Desidero esprimere tutta la mia contrarietà alla decisione di chiamare a partecipare il filosofo russo, tra i più noti ideologi del Cremlino nonché strenuo ispiratore di una politica estremista antidemocratica e antioccidentale. La Toscana, che da sempre è la terra dei diritti, non può tollerare che la libertà di espressione sancita e protetta dalla nostra Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo sia assunta a pretesto per dare un microfono al fedelissimo di colui che mira ad annientare l'Ucraina in nome di valori ben lontani dai confini democratici che tutti dovremmo difendere. Auspico che l'amministrazione comunale di Lucca non faccia attendere la propria condanna, nel rispetto del popolo ucraino e a tutela della reputazione della nostra città.
La figlia, Dar'ja Dugina, è stata uccisa facendo saltare in aria l'auto su cui avrebbe dovuto trovarsi, invece, il padre. Si ritiene che sia stata opera dei servizi segreti ucraini.