“Il sindaco Pardini e l’amministrazione comune lucchese si impegnino per chiedere a chi di dovere di rimuovere finalmente l’obbligo di segretezza sugli atti e i lavori del comitato per le celebrazioni del centenario della morte di Puccini. Come è possibile che, fin dalla sua costituzione, sia stata scelta una via diversa dall’assoluta trasparenza, per la gestione di un organismo che si trova ad investire direttamente circa 10 milioni di risorse pubbliche?”.
La richiesta arriva dal consigliere comunale di Lucca, Daniele Bianucci.
“È incomprensibile che i lavori del comitato siano stati impostati su un obbligo di segretezza sulle scelte effettuate e sulle discussione avvenute al suo interno - sottolinea Bianucci - Questo è vero sempre, trattandosi di decisioni che riguardano risorse pubbliche senza dubbio cospicue. Diventa ancora più essenziale che il comitato lavori alla luce del sole oggi, di fronte a tutte le polemiche che sono scoppiate all’interno del comitato, e di cui da settimane leggiamo pezzi sulla stampa, fatti di polemiche e dimissioni: senza purtroppo avere la possibilità di acquisire una visione globale di insieme su quanto sta davvero accadendo. Ci appelliamo quindi al primo cittadino di Lucca, affinché si attivi per richiedere la pubblicazione di tutti gli atti passati e futuri del comitato: ricordando che il presidente dello stesso (e sul cui operato ci pare a questo punto i dubbi siano molti e diffusi) è un uomo di fiducia proprio di Pardini, non solo perché il suo appoggio è stato determinante al ballottaggio delle elezioni comunali della scorsa primavera; ma anche perché lo ha nominato a rappresentarlo in sua vece proprio alla Fondazione Puccini. Ci auguriamo - conclude Bianucci - che il sindaco Pardini ci venga dietro in questa battaglia per la piena trasparenza. Ci pare infatti del tutto insufficiente che, di fronte alle critiche arrivate pubblicamente anche dai sindaci dei Comuni coinvolti nel comitato, il presidente Veronesi possa replicare: risponderò personalmente a loro. Come se queste fossero quasi questioni personali, che non riguardano invece tutti i cittadini e la destinazione di risorse pubbliche sul nostro territorio”.