Una premessa è necessaria. Di fronte alla notizia, poco prima annunciata, di un nuovo anzi, di due nuovi palazzetti dello sport, Gold e Silver, che saranno realizzati nei prossimi anni, tutto il resto non conta. O conta, realmente, poco. Dopo dieci anni in cui non si è riusciti a fare alcunché in materia, finalmente qualcuno che apre uno squarcio nel panorama degli impianti sportivi lucchesi mettendo le mani su qualcosa che ne aveva assolutamente bisogno. Ma, appunto e come sempre, c'è un ma.
Questa giunta ha sbandierato ai quattro venti la volontà di essere, verso la città e i giornalisti, trasparente, intellettualmente onesta, sincera e lo ha fatto attuando, son sistematicità, l'istituto cosiddetto e con l'abuso di parole inglesi venute a noia almeno a noi, Question Time. Ossia un momento istituzionale a palazzo dei Bradipi nella sala degli Specchi, dove la stampa e la Tv possono chiedere tutto quello che vogliono e il sindaco in persona risponde.
Così, su rigoroso invito da parte di Mario Pardini che ha rimproverato alla Gazzetta di Lucca e, nella fattispecie, al suo (ir)responsabile direttore, di non essere mai presente, quest'ultimo si è recato all'appuntamento odierno proprio subito dopo la conferenza stampa di presentazione del progetto del nuovo palasport.
Mario Pardini ride spesso ed è, indubbiamente, una persona seria e anche una bella persona sotto tutti i punti di vista. Ma è, per certi aspetti, un democristiano nell'animo e quando si sente messo alle corde preferisce adottare il classico atteggiamento delle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. Non si spiegherebbe altrimenti il comportamento odierno di fronte alle domande, chiare, semplici e incalzanti, con cui gli si è semplicemente chiesto di spiegare che cosa era accaduto e perché, con la pubblicazione di quel messaggio ad opera di Stefano Pierini suo capogruppo in consiglio comunale. Non soltanto, qual è il problema relativo al dirigente Caterina Susini, tirata in ballo dal post, ma anche chi ha inviato a Pierini il testo che, poi, lui per errore ha girato sulla chat dei consiglieri comunali subito cancellata dal presidente Enrico Torrini, una faina che basta guardarlo per capirlo.
Perché la dottoressa Caterina Susini rappresenta un problema per la maggioranza o, almeno, per una parte di essa? E perché si dovrebbero, addirittura, scomodare il sindaco di Viareggio e il presidente della Lucchese per gestirlo e sistemarlo?
A queste precise domande Mario Pardini ha opposto il silenzio, ha, cioè, replicato che, per colpa della interrogazione del Pd e di Francesco Raspini in testa, lui non era più titolato a rispondere ai giornalisti, ma soltanto in consiglio comunale. Inoltre, lo avrebbe anche fatto ieri sera durante la seduta senonché, sempre per colpa della minoranza che si è allontanata all'inizio, non gli è stato possibile.
La sensazione che il sindaco ci stesse prendendo per il culo è stata immediata, con quel suo sorriso sbarazzino che sa tanto di ma io non c'entro niente e di fidanzato graditissimo ad ogni aspirante suocera. E glielo abbiamo fatto notare.
Pardini ha aggiunto che non era sua intenzione sottrarsi alle risposte - cosa che, invece, ha fatto - e che lui di tutta questa storia non sapeva niente e che, casomai, avremmo dovuto chiedere direttamente a Sistema Ambiente. Ma come?, il sindaco ha appena nominato un addetto stampa della società che si occupa di smaltire i rifiuti nella figura di Massimiliano Paluzzi e su suggerimento, si dice, di Vittorio Fantozzi di Fratelli d'Italia, e nemmeno un comunicato stampa è stato diffuso per spiegare che cosa era accaduto? Forse il troppo lavoro può avere impedito al Paluzzi di scrivere la nota, ma facciamo fatica a trovare un suo comunicato negli ultimi dieci giorni.
Sindaco scusi, qual è il problema Caterina Susini a Sistema Ambiente?
La domanda è semplice, diretta, senza fronzoli né strumentalizzazioni. La risposta fa venire il latte alle ginocchia: il sindaco asserisce di non saperne niente e, come lui, anche il suo capogruppo e tutte le persone che ha interrogato personalmente. Spiega anche che sia Giorgio Del Ghingaro sia Bulgarella niente hanno a che fare con questa storia che è il frutto di un errore di Pierini che ha inoltrato un post ricevuto da altri.
Bene, può almeno dirci chi gli ha inoltrato il post.
Non lo so.
E qui non ci abbiamo visto più. Ma che razza di sindaco è uno che non riesce nemmeno a farsi rivelare il nome e cognome di chi ha inviato un messaggio che lui stesso ha ritenuto, giorni fa, grave, dal capogruppo della sua creatura Lucca 2032? Qui la cosa è una: o c'è o ci fa e, a nostro avviso, ci fa eccome.
Mario Pardini, quindi, non parla, non sente, non vede o non vuole vedere. E, allora, perché giorni fa, quando è scoppiato il casino, ci ha detto che avrebbe risposto a tutte le nostre domande, anche a quelle più scomode, in sede di Question Time? E perché non ci ha avvisato, visti i rapporti amichevoli, che sarebbe stato inutile essere presenti oggi all'evento sempre per colpa di quel Raspini e di quel Pd che avrebbero, come sostiene un anonimo imbecille senza attributi e invertebrato su un blog lucchese che definire inutile sarebbe un eufemismo, un rapporto di natura privilegiata con la Gazzetta?
A questo punto la Gazzetta di Lucca e il suo direttore si sono alzati, hanno salutato e se ne sono andati. Che le altre question le facesse qualcun altro.