Politica
Pd Lucca su pizzeria Pellegrini: "Dov'è la tutela del commercio se si penalizzano le realtà che hanno fatto la storia della città?"
"Pizzeria Pellegrini senza tavoli: per l'amministrazione la colpa è del regolamento, ma la politica non dovrebbe risolvere le situazioni assurde e trovare una mediazione? Amministrare significa…

Scaffale del Ricordo, Zucconi e Giannini: "Un oltraggio vile. I morti non hanno colore: siano rispettati tutti"
Con profonda indignazione e dolore, il Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati, On. FDI Riccardo Zucconi e il sindaco di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini condannano…

Il comitato-ambiente-sanità di Diecimo di nuovo sul sentiero di guerra
Il comitato ambiente-sanità di Diecimo si appella nuovamente e con fermezza a chi di dovere: alla Regione, alla Asl, alle istituzioni in generale e alle associazioni di…

"Ennesimo oltraggio verso il Ricordo delle Foibe e dell'Esodo giuliano dalmata"
Dopo la bellissima cerimonia d'inaugurazione dello Scaffale del Ricordo, avvenuta alla presenza del Sindaco, dell'assessore alla cultura e di molti membri dell'amministrazione comunale di Lucca, con il…

Grave oltraggio alla memoria delle foibe: ferma condanna da parte di Fratelli d’Italia
Fratelli d’Italia, tramite il Coordinamento Comunale di Lucca Luca Pierotti e Provinciale Riccardo Giannoni, esprime la più ferma e netta condanna nei confronti del vile gesto compiuto all’interno…

Il sindaco Mario Pardini interviene sul gesto di oltraggio compiuto da ignoti allo Scaffale del Ricordo: "Mi aspetto che l'opposizione prenda le distanze"
"Ieri abbiamo iniziato la giornata rendendo omaggio al monumento ad Aldo Moro, vittima di una stagione di terrorismo che colpì duramente il nostro paese. Dopo abbiamo proseguito…

Primario licenziato per violenza sessuale, la solidarietà alle vittime di Cheti Cafissi di 'Libertà è democrazia'
È stato licenziato per giusta causa Emanuele Michieletti, il primario di Radiologia dell'ospedale di Piacenza. L’accusa è gravissima: violenza sessuale aggravata e atti persecutori nei confronti di numerose colleghe e infermiere

La festa del lavoro...
Il "primo Maggio" rappresenta, da sempre, una ricorrenza che si festeggia con una grande dose di retorica celebrativa. D'altronde la nostra stessa Costituzione dichiara, solennemente, nel suo primo…

La Chiesa e l'economia
Presto sapremo chi sarà il nuovo Papa, il successore di Francesco, ossia di colui il quale, con l'enciclica "Fratelli tutti", attaccò più volte il capitalismo e la società…

I Giovani e l'Europa 2025: incontro al cinema Astra di Lucca con la presidente del Comitato UE delle Regioni Kata Tutto
"Oggi 9 maggio è il giorno della Festa dell'Europa e rivolgo ai giovani, alle nuove generazioni, l'appello di continuare a costruire relazioni e ponti, creando un tessuto attraverso…

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Caro Aldo, mi sono emozionato e commosso a guardare le immagini che arrivano sul telefonino di un mio amico, esule iraniano da anni in Italia, ma ancora legato alla sua Persia, dai figli dei suoi amici rimasti in Patria.
Mostrano che la libertà, dove non c’è, vale la vita stessa: si vedono e si sentono ragazzi e soprattutto ragazze che sanno bene di rischiare la pelle; con questa consapevolezza si mettono d’accordo per andare in piazza, per togliersi il velo, per opporsi a polizia, milizie, fanatici. Dicono che la vita senza libertà vale poco la pena di essere vissuta. Poi si comportano di conseguenza, vanno in strada, manifestano, rischiano mesi di torture e poi la forca, le ragazze rischiano gli spari negli occhi o negli organi genitali, come da ordine impartito dall’ayatollah Khamenei ed eseguito con felice sadismo. Scesi nelle strade filmano i bastoni dei Basiji, i motociclisti vestiti di nero che arrivano a dare manforte a quelli appiedati, l’accanimento contro le loro stesse sorelle o figlie inermi, le fughe negli androni e i ritorni sulle strade, il dramma di quando ne catturano una o uno, il pianto e la paura di non vederli mai più, l’insistenza nel rischio di essere loro la prossima vittima.
Eppure tornano nelle strade, eppure cantano i loro inni, le nenie che non capisco ma che vogliono dire libertà, eppure combattono a mani nude, piangono, hanno paura, si sentono ansare, si tengono per mano cercando il coraggio collettivo, e tornano in piazza, e arrivano i delinquenti con i bastoni, le tute nere, le moto rombanti, il fumo dei lacrimogeni, l’inerzia ipocrita della polizia che lascia il lavoro sporco ai fanatici con le tute nere. E viene la sera, ben pochi tornano nelle loro case per il timore delle tute nere che rastrellano casa per casa, come facevano le SS naziste o i Cekisti sovietici. Non so dove vadano a dormire, se dormono, so che domani saranno di nuovo sulle strade e nelle piazze a combattere per un minimo di libertà, per togliersi la cappa della fanatica teocrazia che li costringe a una vita che non vale la pena di essere vissuta.
Anche noi ce ne andiamo a dormire, dopo aver visto le partite del campionato mondiale di calcio nel Qatar, il Paese che aiuta l’Iran, insieme a Turchia e Russia, che corrompe tutto e tutti, ma, prevalentemente, gli uomini e le donne della Sinistra, quelli che Berlinguer designava moralmente superiori rispetto a noi comuni mortali.
Se ne vanno a dormire anche gli attivisti dei diritti umani: i ragazzi e le ragazze iraniane non meritano impegno e interesse.
Eppure le donne iraniane, come tutte le donne che vivono nei Paesi islamici, sono discriminate per davvero.
Dalle limitazioni perfino ridicole: andare in bicicletta, ma solo in privato (nel cortile di casa!), il portare il velo (rigorosamente nero: chi lo indossa di altro colore o lascia libero un ciuffo commette peccato ed è bastonata a morte come Mahsa Amini, la protomartire di questa follia), a quelle più condizionanti: vietata la pillola anticoncezionale e più che mai gli aborti, la violenza domestica non è considerata reato e le poverette con mariti violenti prendono calci e pugni ma non trovano riparo nelle leggi iraniane, nell’ipotesi molto remota che una iraniana riesca a divorziare, lascia nelle mani del marito tutte le sostanze, anche quelle dotali. Se restano vedove ereditano solo parte del patrimonio, Il grosso va al più vicino parente maschio del defunto. In tribunale la loro testimonianza per legge vale meno di quella di un uomo. Se una donna viene assassinata o ferita i risarcimenti sono la metà di quelli previsti per gli uomini. Le figlie femmine ereditano circa la metà dei fratelli maschi. Le donne non hanno diritto genitoriale. Nelle assunzioni le donne nubili sono precedute dagli uomini (anche celibi) e dalle donne sposate con figli. La responsabilità penale per le ragazze inizia a 9 anni di età, quella dei ragazzi a 15 anni. Per non parlare delle relazioni omosessuali: quelle fra lesbiche sono punite con 100 frustate sulla pubblica piazza. Alla quarta recidiva c’è la condanna a morte. Analogamente le relazioni fra gay.
Noioso o no, questa è peraltro solo una parte delle discriminazioni e bisogna pur dirla.
Ma l’onorevole Zan e tutta la comunità italiana LGBT dormono sonni sereni: l’omofobia, la transfobia, la misoginia iraniana (e islamica) li lascia indifferenti. Tutte le sinistre sono in un silenzio tombale: meglio dare del fascista a chi non si allinea in Italia al decreto Zan.
Scrivo con l’intento di muovere anche il tuo cuore di uomo libero per convincerti a informare giornalmente i tuoi lettori dei delitti che i turbantoni iraniani hanno commesso il giorno prima in nome del loro Dio: non lo fa nessuno, neanche Papa Francesco!
Fallo nell’interesse delle comunità italiane LGBT che sarebbero le prime vittime delle violenze islamiche, fallo nell’interesse degli italiani, etero o omo, nati e vissuti in un Paese anche troppo libero: te lo dice uno che è nato in un regime e ha rischiato di finire in un altro regime come ci sono finiti alcuni amici che avevano la sfortuna di vivere nei confini orientali dell’Italia:
Potrebbe darsi che anche il consiglio comunale di Lucca decida di votare una unanime e solenne dichiarazione di condanna dei fanatici e che esprima vicinanza ai ragazzi iraniani: se lo meriterebbero per il coraggio e lo stoicismo con cui cercano uno spiraglio di libertà per il quale sono perfino disposti a morire.
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Con questo intervento il gruppo politico Lucca 2032 che fa capo al sindaco Mario Pardini, intende spiegare qual è il significato delle migliaia di cosiddette 'lucine' natalizie che, nel corso di queste festività, possono essere ammirate al centro della città e non soltanto. Non una sorta di 'specchio per le allodole' o una specie di 'acchiappacitrulli', bensì il risultato di una strategia di 'marketing' inteso a 360° ossia come volontà di promuovere la città e il suo tessuto culturale-economico-sociale-ricreativo:
Cosa c’è dietro le “lucine” di Natale? Ancora si fa resistenza a capirlo, ma c’è molto di più di quanto appaia a uno sguardo superficiale,
c’è la sintesi dello slogan “Il cambiamento inizia adesso”, plasmato la scorsa primavera dal gruppo di Pardini, poi approdato a Palazzo Orsetti.
È il primo grande segnale di cambiamento, non tanto per l’effetto “wow” delle scintillanti installazioni, quanto per il cambio di metodo, l’approccio alle tematiche cittadine da amministrare con una visione differente, maggior empatia e minor supponenza.
Le “lucine” sono il simbolo della rinascita di una città che ha avuto la forza ed il coraggio di cambiare, per crescere: questa è la vera magia di LMN. È la progettualità in cui si affronta la gestione della cosa pubblica, che parte dal conoscere il territorio e le necessità dei cittadini.
Perché il cambiamento è una crescita culturale del sistema, che pone al centro anche il significato più profondo in questo caso del termine “marketing”.
Obiettivo raggiunto: gli albergatori hanno annunciato diverse date sold-out, i social sono un catalizzatore.
La seconda fase sarà far decollare LMN negli anni successivi, per renderlo non più un regalo alla città, ma un motivo d’interesse per conoscere Lucca ancora di più. E conoscere per la prima volta - grazie al Lucca Magico Natale - i designer di fama internazionale che si sono prestati a realizzare opere uniche ed inedite installate nelle piazze come anteprima.
Siamo sicuri che questa amministrazione, oltre le iniziative dedicate al Natale, realizzerà con il medesimo approccio una nuova visione di città, capace di promuoverne l’immagine e l’economia, con positive ricadute su tutta la popolazione.