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Discorsi e ricorsi scomposti
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"Mura, sempre al centro dell'attenzione del Comune", il mantra del comune
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Presentato, questa mattina, il progetto "Nuovi alberi" che prevede interventi di imboschimento urbano (per la precisione la piantumazione di tremila nuovi alberi in sette aree comunali), un'iniziativa utile per assorbire le emissioni inquinanti e favorire la biodiversità.
Alla conferenza stampa di presentazione del progetto che si è tenuta questa mattina nella casermetta del baluardo San Regolo (Orto Botanico) sono intervenuti l'assessore all'ambiente Francesco Raspini, Raffaele Domenici, in rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Oriano Landucci, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca, il presidente e il vice presidente dell'associazione Talea APS Giacomo Gregori e Silvia Dall'Aglio e l'agronomo Claudio Lorenzoni.
"Secondo un'antica tradizione si pianta un albero in occasione della nascita di un figlio, - ha sottolineato Raspini – proprio perchè questo gesto è carico di speranza e fiducia nel domani. E mai come oggi c'è bisogno sia di speranza che di fiducia nel tempo che abbiamo davanti. Proprio per questo, come comune, ci siamo subito attivati , dopo aver ascoltato la proposta dell'associazione Talea, per favorire il progetto nel più breve tempo possibile, censendo le aree più adatte e sostenendo l'idea nei confronti della Fondazione Cassa di Risparmio Di Lucca e della Fondazione Banca del Monte". Raspini ha ricordato l'importanza di fare rete per poter portare avanti progetti di questo tipo e ha poi fatto presente che il comune prosegue così il suo impegno ambientale e compie quindi un nuovo importante passo a favore del programma di riduzione delle emissioni entro il 2030, a un anno esatto dalla dichiarazione di emergenza climatica sancita con delibera della giunta comunale. Tremila alberi con capacità di assorbimento di inquinanti saranno messi a dimora nei prossimi tre anni (2020, 2021, 2022) in aree di proprietà comunale. Il progetto è in linea con gli obiettivi del Piano di Azione Comunale finalizzato al contenimento delle emissioni di polveri sottili (Pm 10 e Pm 2.5) e nel solco degli obiettivi dell'agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Domenici e Landucci hanno evidenziato l'importanza degli alberi non solo dal punto di vista ornamentale ma soprattutto da quello ecologico ed è per questo che, con le loro fondazioni, hanno deciso di sostenere immediatamente un progetto del genere. Hanno poi dichiarato che "Nuovi alberi" è un aiuto per favorire il benessere dei cittadini e per prendersi cura dei luoghi in cui viviamo, una risposta concreta ai problemi ambientali che dovrebbe essere presa come esempio per il futuro.
Come ha specificato Giacomo Gregori, presidente dell'associazione Talea APS, il progetto prevede interventi di imboschimento urbano con specie arboree autoctone tra cui pioppi, farine, frassini, aceri, carpini ma anche ciliegi e tigli. Gran parte di queste specie popolavano, in un lontano passato, le foreste planiziarie del territorio. Nel tempo questi boschi sono stati progressivamente ridotti dalle attività umane, ossia dalla coltivazione agricola prima e poi dall'espansione urbanistica. L'aumento di aree boschive in pianura, nel contesto urbano, assume una grande importanza per l'abbattimento degli inquinanti, per contrastare il riscaldamento del clima, contribuendo a fissare l'anidride carbonica, Inoltre la ricostruzione di un tessuto arboreo connettivo consentirà di mantenere un più alto livello di biodiversità e conseguentemente aumentare la stabilità e la salute ecologica del territorio stesso.
"La ricostruzione del tessuto arboreo connettivo – ha detto l'agronomo Lorenzoni che ha curato l'aspetto tecnico del progetto - è un'operazione che permette di incrementare o valorizzare i collegamenti ecologici che mantengono uniti fra loro i sistemi naturali del territorio. Tali collegamenti sono costituiti principalmente dai sistemi arborei e arbustivi dei boschi, boschetti e, non ultimi, dai sistemi di siepi che una volta suddividevano i campi coltivati. Per il progetto ' Nuovi alberi' la connettività ecologica è stata studiata attorno al grande corridoio ecologico del fiume Serchio. Per questo è stato scelto di privilegiare il rimboschimento di aree ad esso collegate con il proposito più ambizioso per il futuro di partire da qui di ricostruire delle connessioni arboree urbane più articolate con il parco delle Mura urbane e con le altre zone verdi incuneate nel sistema urbanistico lucchese".
Il progetto dell'associazione Talea prevede l'utilizzo di sette terreni per la messa a dimora dei nuovi alberi. Tuttavia, il comune ha previsto di rendere disponibili a tal fine un numero maggiore di aree del territorio in modo da rendere possibile anche la partecipazione di altri soggetti con progetti caratterizzati dalla medesima finalità che verranno confrontati tra loro. Tra le aree individuate ce ne sono tre vicine al fiume Serchio, una a San Concordio, due a Santa Maria a Colle, una a Pontetetto, una a Sant'Anna, una a San Pietro a Vico e una a San Vito.
Gli interventi riguarderanno impianti monospecifici con pioppo bianco (Populus alba) nelle aree più vicine al fiume, oppure impianti misti di specie di pianura come farnia (Quercus robur), frassini (Fraxinus exelsior e Fraxinus oxycarpa), carpini (Carpinus betulus) aceri (Acer pseudoplatanus), tigli (Tilia cordata) e ciliegi (Prunus avium).
Per formalizzare la concessione delle aree l'amministrazione approverà nei prossimi giorni un'apposita manifestazione di interesse che consentirà di verificare l'esistenza di altri interessamenti, oltre a quello dell'Associazione Talea, sullo sviluppo di progetti legati alla piantumazione di nuovi alberi nei terreni di proprietà comunale appositamente individuati dai competenti uffici dell'ente.
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"Serve trasparenza in merito all'informazione ambientale di un bene pubblico come l'ex caserma Lorenzini ad oggi oggetto di riscontrata contaminazione da da idrocarburi totali e Ipa per la matrice acque sotterranee": interviene cosi Legambiente Lucca per richiamare l'attenzione dell'amministrazione comunale e far sì che determinate notizie siano rese pubbliche sul sito web.
"Noi l'abbiamo appreso dai giornali - spiega l'associazione - chiediamo che il comune si faccia promotore di maggiori controlli sulla qualità delle acque di falda". Ancora confusa resta la destinazione dell'utilizzo dell'ex caserma che sempre secondo Legambiente "necessiterebbe di una visione unitaria rispetto a quelle dell'area attigua dell'ex manifattura tabacchi. Serve confronto e il piano operativo è lo strumento per regolare la programmazione urbanistica di questi luoghi e non subire l'imposizione di progetti calati dall'alto".
È chiaro dunque il pensiero dell'associazione a riguardo e a chi si lamenta delle mancate proposte rammenta le loro: "Siamo ancora in attesa di riscontro in merito al progetto sulla mobilità sostenibile per lo sviluppo socio economico presentato il 6 maggio del 2019 con effetti sulla qualificazione e destagionalizzazione dei flussi turistici per una gestione sostenibile degli stessi - conclude Legambiente - una proposta politica in un quadro unitario, per promuovere il progresso socio-economico del territorio fra Livorno, Pisa, Lucca e la Versilia riqualificandolo con la partecipazione ad un concorso per idee per città a livello europeo".