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Con l’approssimarsi dell’inverno si avvicina, per molti automobilisti, il cambio delle gomme per la propria auto. A partire dal 15 novembre, infatti, in base alle disposizioni degli enti competenti, scatta l’obbligo di sostituire le coperture estive con quelle invernali, che garantiscono maggiore aderenza e tenuta di strada anche su fondi ghiacciati o ricoperti di neve e fango. Di conseguenza, è bene avere a disposizione un treno di gomme invernali o, in alternativa, comprarne uno nuovo da montare all’occorrenza. Oggi, rispetto a qualche anno fa, non è più necessario affidarsi ad un’officina oppure ad un gommista ma è possibile reperire pneumatici da neve anche online, tramite e-commerce specializzati come euroimportpneumatici.com. I negozi digitali sono un’ottima risorsa anche individuare un prodotto specifico o comparare i prezzi per scovare l’offerta più vantaggiosa dal punto di vista economico.
Le gomme invernali in provincia di Lucca: su quali strade
Il provvedimento che impone l’utilizzo di pneumatici invernali a partire dal 15 novembre riguarda, naturalmente, anche le strade che attraversano il territorio della provincia di Lucca.
L’ente provinciale non pubblica ordinanze annuali ma informa che dal 15 novembre “torna in vigore come ogni anno, a livello nazionale, l’ordinanza che prevede l’obbligo di catene a bordo di tutti i veicoli a quattro ruote (auto, mezzi pesanti e tir) o gli pneumatici da neve montati, su tutte le strade provinciali, regionali e statali sopra i 200 metri sul livello del mare”.
L’amministrazione di Palazzo Ducale sottolinea come le strade della Lucchesia e dell’Alta Versilia siano spesso interessate da nevicate o formazione di ghiaccio durante il periodo invernale. Tali fenomeni si verificano perlopiù su strade montane e pedemontane che corrono ad un’altitudine superiore a 200-300 metri. A scanso di equivoci, è bene fare comunque riferimento alla specifica segnaletica verticale presente sulle arterie viarie interessate dall’obbligo.
Per quanto riguarda le strade statali, l’ente competente è l’ANAS che, ogni anno, individua mediante apposita ordinanza i tratti lungo i quali vige l’obbligo di circolare con a bordo gli pneumatici invernali. Il provvedimento dello scorso anno, ad esempio, ha riguardato tre strade che attraversano (anche) la provincia di Lucca: la SS 1 Via Aurelia, la SS 12 dell’Abetone e del Brennero (inclusa la variante di Ponte a Moriano) e la SS 439 Sarzanese Valdera.
In relazione alla circolazione all’interno dei centri abitati, invece, gli automobilisti devono fare riferimento agli eventuali provvedimenti emessi dalle amministrazioni comunali.
Perché viene imposto l’uso delle gomme invernali
L’impiego di gomme invernali (spesso indicate anche come “pneumatici da neve” o “gomme termiche”), previsto dal Codice della Strada, rappresenta anzitutto una misura di sicurezza.
Questo tipo di coperture, infatti, presenta una composizione chimica della mescola leggermente diversa da quella che caratterizza le gomme ‘estive’. Rispetto a queste ultime, infatti, presentano un contenuto più elevato di silice, che rende lo pneumatico più morbido e, di conseguenza, adatto all’utilizzo a basse temperature. In aggiunta, grazie al battistrada scolpito in maniera più complessa, una gomma invernale riesce a garantire maggior ‘grip’ sul fondo stradale, anche in condizioni di aderenza precaria.
Queste caratteristiche si riflettono, ovviamente, sulla sicurezza alla guida nel caso in cui la strada sia ricoperta di neve, fango o pioggia; le scolpiture del battistrada si riempiono di neve o fango, aumentando la capacità di aderenza alla superficie stradale. Le gomme estive, invece, essendo meno ‘scolpite’, rischierebbero di scivolare per via del minor ‘grip’ sulla strada.
Spesso alle gomme invernali si preferiscono le cosiddette ‘quattro stagioni’ che, da diversi punti di vista, rappresentano una via di mezzo tra le estive e le termiche. Sono una soluzione consigliata solo quando si prevede un utilizzo in condizioni che non risultino troppo stressanti per le coperture del veicolo.
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Diamo inizio con questo primo articolo alla rubrica “Sicurezza stradale ai massimi livelli” che, con cadenza quindicinale, vuole informare i cittadini su uno dei temi più importanti ma meno discussi dalla società odierna: la sicurezza stradale. Quando parliamo di sicurezza stradale non possiamo non parlare dell’elemento principale che la caratterizza ossia della strada che è certamente uno dei luoghi più democratici del mondo.
La dimostrazione pratica di questa affermazione sta nel constatare che su di essa transitano continuamente, in qualsiasi ora del giorno e della notte, con qualsiasi fenomeno meteorologico in corso, gli uomini e le donne, i maggiorenni e i minorenni, buoni e i cattivi, i ricchi e i poveri, i laureati e gli analfabeti, gli alti e i bassi, i maggiorenni e i minorenni, i giovani e i vecchi . i grassi e i magri, insomma tutte le categorie di persone che contempla il genere umano.
Attraversare o percorrere la strada significa dover rispettare le regole del codice della strada oppure trasgredirle. Nel caso di trasgressione però si può pagare una contravvenzione pecuniaria, oppure subire la perdita del titolo di guida o ancor peggio avere delle conseguenze penali anche molto severe, mentre osservarle significa soprattutto aver rispetto della propria vita e soprattutto di quella degli altri.
Possiamo classificare gli utenti della strada in pedoni, automobilisti, ciclisti a seconda del mezzo di locomozione utilizzato. La strada unisce tutti i paesi del mondo ed è per questo semplice motivo fondamentale poiché favorisce lo scambio delle culture, delle merci e delle persone. L’articolo 2 del Codice della strada definisce così la strada: “area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali”.
La strada può essere a senso unico o a doppio senso di circolazione e comprende i marciapiedi, le piste ciclabili e le banchine. Le strade sono classificate, riguardo alle loro caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali, nei seguenti tipi: autostrade; strade extraurbane principali; strade extraurbane secondarie; strade urbane di scorrimento; strade urbane di quartiere; strade urbane ciclabili; strade locali. Itinerari ciclopedonali.
La strada comprende dunque la carreggiata con relativa suddivisione in corsie, il marciapiede, gli attraversamenti pedonali, lo spartitraffico, la pista ciclabile, le intersezioni e il salvagente. Le strade nel mondo sono più di 200 milioni, cioè l'equivalente di 176.000 km. ossia 4,4 volte il giro della terra, perché la sua circonferenza è 40.075 km.
L'idea di creare una vera pavimentazione su cui spostarsi con sicurezza e rapidità si deve agli ingegneri romani, senza dubbio i primi e più grandi costruttori di strade dell'antichità. Il sistema alla base della costruzione delle strade romane si rivela piuttosto complesso. Il primo passo era quello di definire i margini e scavare in profondità la terra adibita a carreggiata. All’interno di questo scavo venivano posti quattro strati di materiali diversi e da qui il nome tecnico “via strata” da cui ha origine il termine italiano “strada”.
Le “viae” erano le strade che collegavano Roma con altre città, mentre le strade che si inserivano nel contesto urbano venivano chiamate “strate”. Qualche tratto di strada pavimentata si trova anche prima di quelle realizzate dai Romani in Mesopotamia, in Grecia e nei territori etruschi che furono i primi costruttori di strade sul suolo italico. Infatti la via Clodia ricalcò almeno in parte un importante percorso etrusco che collegava Caere (Cerveteri) a Volsini novii (Bolsena), e la via Cassia, da Roma a Cortona fu prima etrusca, e così la via Aurelia che costeggiava il Tirreno. Chiunque di noi conosce il modo di dire popolare “tutte le strade portano a Roma” e come tutte le perle di saggezza antica non è casuale, ma trae origine proprio dal sistema stradale dell'antica Roma su cui in buona parte si basa ancora l'attuale sistema viario italiano. Vi do appuntamento al secondo articolo di questa nuova rubrica.