Si è messa in moto la macchina che porterà alla messa in scena a Lucca della Turandot del centenario il 25 aprile 2026, a cento anni esatti dalla prima esecuzione diretta da Arturo Toscanini alla Scala di Milano. Il Teatro del Giglio Giacomo Puccini onorerà la ricorrenza con una Turandot di assoluta eccellenza, frutto della collaborazione del Giglio con i Teatri di Tradizione lombardi e con il Coccia di Novara. Si è infatti riunita ieri a Lucca, al Teatro del Giglio Giacomo Puccini, la giuria incaricata di selezionare i finalisti del bando rivolto a registi e artisti under 35 provenienti dai Paesi dell’Unione Europea per l’ideazione del nuovo allestimento di Turandot.
Questi i nomi dei membri della prestigiosa giuria impegnata sul progetto Turandot 2026: Barbara Minghetti (Direttrice Programmazione Teatro Sociale di Como/Aslico), Marialuisa Bafunno (Regista, vincitrice della scorsa edizione del Concorso), Corinne Baroni (Direttore e direttore artistico Teatro Coccia di Novara), Emanuele Gamba (Regista e Direttore Artistico Teatro Goldoni di Livorno), Paolo Gavazzeni (Coordinatore della Direzione Artistica del Teatro alla Scala di Milano), Italo Grassi (Scenografo), Dominique Meyer (Presidente Teatro Sociale di Como/ Aslico), Francesco Nardelli (Direttore Generale Fondazione Teatro Fraschini di Pavia), Cataldo Russo (Direttore Artistico del Teatro del Giglio di Lucca) e Luigi Viani (Direttore Fondazione Giacomo Puccini).
Prima dell’inizio dei lavori, i giurati hanno incontrato il sindaco del Comune di Lucca Mario Pardini e l’amministratore unico del Teatro del Giglio Giacomo Puccini Giorgio Angelo Lazzarini, e hanno potuto immergersi nell’universo artistico e biografico del Maestro visitando il Puccini Museum – Casa natale.
Il progetto Turandot 2026, realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura, è audace e di grande apertura istituzionale e artistica: mira a individuare gli staff creativi del futuro non solo per scoprire e valorizzare nuovi talenti, ma anche per inserirli attivamente nella programmazione artistica di importanti Teatri di Tradizione quali quelli di Lucca, Brescia, Como, Cremona, Pavia e Novara. A questi giovani creativi non viene quindi affidato un ruolo marginale, bensì l’opportunità – e la grande responsabilità – di firmare la nuova produzione di Turandot nella prestigiosa ricorrenza del centenario, riaffermando quello dell’opera come un linguaggio vivo e necessario per il nostro tempo, non come una semplice memoria museale.
Il concorso, nella sua fase iniziale, ha accolto oltre quaranta proposte progettuali, analizzate ieri nel corso di una lunga sessione di studio e confronto. I progetti selezionati ieri hanno accesso alla fase finale del concorso, una prova pratica prevista per il 24 giugno, nel corso della quale ciascun team spiegherà in maniera approfondita la propria visione registica, e attuerà una sessione di lavoro su alcune scene dell’opera, insieme ai cantanti.
Il progetto Turandot 2026 rappresenta un’opportunità unica per le nuove generazioni di confrontarsi con uno dei titoli più iconici del repertorio operistico, e per i teatri di aprire uno squarcio sullo sguardo dei giovani artisti sulle suggestioni e sulle contaminazioni che un titolo come Turandot sa suggerire.