Da non crederci. E siamo certi che non sarà l'unico caso, anzi, solo uno dei tanti. Fabio Riccardo e Mirko Galligani, i titolari della Dogana di piazza Gramsci ad Altopascio, uno dei pochissimi locali che riesce a dare un po' di vita ad un centro abitato che, altrimenti, sarebbe piuttosto cadaverico la sera, hanno ricevuto una bolletta della luce stratosferica di ben 24 mila 471 euro per UN SOLO MESE. Roba da infarto se non, addirittura, da ictus.
Battute a parte, oltre a questa cifra spropositata, vanno aggiunti i 6 mila euro sempre per 30 giorni arrivati sulla testa dell'altro locale, l'amburgeria artigianale sulla via Romana che la coppia di imprenditori ha aperto pochi mesi fa raggiungendo subito una serie di ottime performances. "E pensare - dice Fabio Riccardo - che resta aperto solo la sera e per circa tre ore o poco più".
Cifre pazzesche, ristoratori e imprenditori che, da un mese all'altro, si trovano una vera e propria mannaia sulla testa consci che se non saldano il debito, rischiano di rimanere senza corrente e, quindi, di dover chiudere i battenti: "La verità - continua Fabio - è che verrebbe davvero la voglia di non riaprire più. Con questi chiari di luna pagare bollette del genere è impossibile. Io mi ci sto rovinando il sistema nervoso. Come si fa ad andare avanti in questo modo? Dove sono gli aiuti dello Stato? E poi per cosa dobbiamo soccombere così? Lo sconforto ti assale, poi penso ai cinquanta dipendenti che ho e cerco di ritrovare la voglia per andare avanti".
Nel 2022 una rivista on line enogastronomica di prestigio ha votato La Dogana come miglior self-service d'Italia: "Già, la mattina è arrivata questa bella notizia che premia il nostro impegno e il pomeriggio la mazzata della bolletta della luce. Ma che cosa abbiamo fatto di male noi imprenditori per essere vessati in questo modo? Ora cosa dovremmo fare per rientrare delle spese? Aumentare i prezzi così tradendo sia i nostri clienti sia la nostra filosofia? Andiamo avanti nonostante tutto, sperando che la situazione migliori, ma anche coscienti che più di tanto la corda non si può tirare altrimenti si spezza".