È di pochi giorni fa la notizia, non ancora del tutto confermata, del possibile taglio dei lecci storici situati nello spazio di Villa Bottini. Alberi che rappresentano non solo un enorme patrimonio di biodiversità, ma anche un inestimabile valore storico e identitario.
L’idea del taglio sembra non piacere proprio a nessuno, e alcuni partiti si sono già mossi per chiedere che si faccia dietrofront, istituendo una commissione di specialisti che possa confermare come l’ipotetico taglio non porterebbe nessun beneficio.
Il gruppo Europa Verde - Verdi Lucca è senz’altro in prima fila in questa battaglia, e attraverso un comunicato ufficiale, a firma Luca Fidia Pardini e Marta Glenda Lugano, chiede una revisione del progetto in atto, non trovando accettabile considerare gli alberi facenti parte del tessuto urbano un semplice pezzo d’arredo.
“Apprendiamo con costernazione dalla stampa che verrebbe accelerato il taglio dei cinque grandi lecci di Villa Bottini (Bohème, Tosca, Madama Butterfly, Fanciulla del West, Turandot).
Come Europa Verde-Verdi Lucca – viene spiegato nel comunicato – riconosciamo all'Amministrazione Comunale la disponibilità all'ascolto delle nostre istanze e proposte, ma questo non è sufficiente. Non ci sono chiare le motivazioni per cui la Soprintendenza non voglia prendere in considerazione il restauro del muro con tecniche che permetterebbero di mantenere in vita i lecci e di conservare il muro, tecniche che sono già state autorizzate in passato a Lucca. Allo stato attuale, quel che possiamo ipotizzare è che prevalgano le consuete motivazioni, per cui le piante vanno bene finché non costituiscono qualche problema, finché non "danno noia". Il principio secondo cui il verde urbano è un mero addobbo. Riteniamo questa concezione anacronistica, antiscientifica e deleteria, e constatiamo che spesso viene sostenuta quando dietro i progetti che si intraprendono manca un lavoro d'equipe che includa professionalità diversificate. Siamo molto amareggiati, ma vogliamo mantenere un atteggiamento collaborativo”.
La nota, che sarà posta all'attenzione del sindaco e della soprintendenza, rimarca la posizione ascientifica di un simile procedimento, e richiede l’immediata sospensione del taglio dei lecci storici, anche in virtù delle normative italiane ed europee sulla salvaguardia del paesaggio.
“È per questo che all'Amministrazione chiediamo che si SOSPENDA IL TAGLIO DEI LECCI – concludono Pardini e Lugano – dato che il muro è attualmente in sicurezza, come emerso nei vari incontri effettuati, e si valuti davvero la possibilità di soluzioni alternative che coinvolgano insieme professionalità agronomiche, architettoniche, ingegneristiche e degli storici dell'arte, in modo che anche la soprintendenza possa esprimere una valutazione fondata. Ribadiamo che a nostro avviso la salvaguardia dei lecci pucciniani è emblematica, rappresenta ancora una volta un bivio nel quale possiamo scegliere di pensare in modo antropocentrico o in modo ecologista. Il tempo sta scadendo ed è sempre più chiaro che la scelta sensata è una sola, indicata chiaramente dall'articolo 9 della Costituzione Italiana che tutela non solo il paesaggio ma anche l'ambiente e la biodiversità. Ci riserviamo perciò di portare la questione anche in altre istanze a livello nazionale ed europeo, al fine di evitare un nuovo, grossolano errore”.