Anno XI 
Venerdì 13 Giugno 2025
- GIORNALE NON VACCINATO
claudio
claudio5

Scritto da aldo grandi
Cronaca
19 Giugno 2022

Visite: 3211

Settembre 1989. L'Italia è un altro mondo e Lucca, per noi che ci sbarchiamo provenienti dalla capitale, un luogo sperduto. Le Mura, appena fuori dalla stazione ferroviaria, ci attendono maestose. Ma dove cazzo ci hanno mandato...

Al secondo piano di un edificio caratteristico in piazza del Giglio ci hanno spiegato esserci la redazione del quotidiano La Nazione di Firenze. Siamo borsisti di prima generazione e dovremo stare a Lucca, al massimo, per un paio di mesi, poi, ritorno a Roma si spera. All'interno dell'ufficio locale troviamo colleghi che ci salutano e tra questi ce n'è uno con gli occhiali che non smette mai di fumare. Si presenta, è Oriano De Ranieri, il vice-caposervizio mentre il caposervizio è Paolo Magli. 

Da allora e per vent'anni o poco meno, saremo seduti uno di fronte all'altro in quella che, a tutti gli effetti e quando ancora la carta stampata quotidiana aveva un valore oltreché un senso, era una cittadella fortificata impegnata a combattere, ogni giorno, una guerra a colpi di scoop o 'buchi' con l'altra fortezza, Il Tirreno.

Oriano era una persona un po' particolare nel senso che aveva doti umane spiccate, ma era anche un po' suscettibile e, soprattutto, con l'andare del tempo si trovò ad avere intorno una banda di colleghi giovinastri che viaggiavano a velocità elevatissime che a volte facevano a cazzotti con i suoi tempi e la sua raffinata cultura e sensibilità. Ci voleva bene e noi gliene volevamo, lui che all'inizio ci accolse con simpatia, ma anche con un po' di diffidenza come si addice da queste parti nei confronti di chi proviene da altra razza e da altro lido. 

Era profondamente amante della musica, dell'opera lirica, era stato critico alla sede dell'Avvenire di Milano prima di dover tornare a Lucca per ragioni di carattere familiare attinenti la salute della mamma. Era un uomo di una cultura pazzesca, letteraria e artistica in primis, ma anche religiosa avendo frequentato in gioventù il seminario prima di abbandonarlo perché, era solito dire, traviato dalle estati versiliesi e da una fantomatica cugina che lo aveva portato a vivere.

Era solo pur avendo una sorella, ma viveva con la mamma a Santa Maria del Giudice che lui amava tantissimo e che frequentava e conosceva a menadito. Era grande amico e confidente di don Alessandro Banducci, lo storico sacerdote e parroco deceduto qualche anno fa. Era profondamente lucchese, riservato e rispettoso, intimo di politici, intellettuali, artisti, monsignori tra i quali aveva svariati avi a partire da colui che era stato, ci pare, ma potremmo sbagliare l'incarico, il direttore dell'archivio apostolico vaticano e che spesso andava a trovare. 

Conosceva a menadito i meandri della Chiesa romana e non solo e era al corrente di tutti i meccanismi che interagiscono nell'universo pontificio ed ecclesiale. Il suo sogno sarebbe stato poter fare il vaticanista per qualche giornale e noi che ne apprezzavamo la preparazione e la conoscenza, ci domandavamo come mai nessuno, da Firenze, gli affidasse qualche incarico o qualche articolo. 

Era una persona che, se in vena e capitava abbastanza spesso, amava divertirsi e fare battute, era, a volte, una linguaccia che sapeva dove dirigere le parole per suscitare reazioni. Non era, diciamo così, il cronista d'assalto, ma aveva ben chiaro cos'era e dove stavano le notizie e sapeva apprezzarle e valorizzarle. Abituato e cresciuto con ben altre tecnologie, l'avvento dei personal computer e dei corsi di aggiornamento furono, per lui, una faticosa novità ad alleviare la quale provvedeva il giornalista tecnologico per definizione, quel Paolo Mandoli che, in proposito, era avanti a tutti di lustri se non, addirittura, di decenni.

A cena era uno spasso, amava bere e mangiare, gli piaceva stare in compagnia ed era un piacevolissimo conversatore, educato e sempre attento a non essere invasivo o invadente. Era una persona curiosa, mai sazia di conoscenze, sempre in cerca di nuove cose da studiare e da apprendere. Laureato in lettere, sul finire della professione si cimentò nuovamente con l'Università e si laureò in Scienze Religiose. Si appassionò durante la sua professione a Giacomo Puccini fino a diventare un amico carissimo di Simonetta Puccini, la nipote del Maestro, che non veniva mai a Lucca o organizzava qualche evento a Torre del Lago senza averlo al fianco.

Non era, Oriano, giornalista da redazione di provincia, da prima linea, bensì da redazione culturale di un giornale di prestigio nazionale dove poter sfruttare le proprie infinite capacità artistiche e culturali. Da qui la passione per l'eredità di Puccini che seguì per primo sulla Nazione con articoli che ebbero risionanza internazionale. Da qui anche alcuni libri sulla vita del Maestro.

Oriano De Ranieri era giornalista professionista dal 1979. Era nato negli anni Quaranta del secolo scorso, aveva frequentato l'Università a Pisa durante gli anni della contestazione del Sessantotto. 

Fumava come un turco e anche di più e memorabili erano gli scontri tra noi per via dei vestiti e dei capelli che, la sera, al termine di una intensa giornata di lavoro, puzzavano di fumo visto che, in inverno, non voleva nemmeno che aprissimo le finestre perché aveva freddo. Litigate a volte furiose che si interruppero solo quando giunse il divieto di fumare in redazione.

Ricordiamo che, sul finire degli anni Novanta, lo vedemmo di un colore verdastro e ci rendemmo subito conto che non stava bene. Lui annuiva, diceva che si sarebbe fatto visitare, ma in realtà lasciava passare il tempo. Allora telefonammo alla sorella e gli spiegammo che, a nostro avviso, suo fratello stava malissimo ed era davvero in pericolo di morte per quel poco o quel tanto che potevamo vedere. Avevamo ragione noi. Il medico gli riscontrò dei problemi consistenti al fegato e un diabete fortissimo. Riuscì, per fortuna, a rimetterlo in sesto, ma da allora nulla fu più come prima.

Ecco, diciamo questo perché oggi pomeriggio quando ci ha telefonato commosso il comune amico Tommaso Micheletti, ci ha detto che era al S. Luca per qualche problema di natura epatica. Aveva il diabete, questo è certo e aveva avuto grosse difficoltà a conviverci, ma lo avevamo sempre in forma. Aveva collaborato con La Gazzetta di Viareggio seguendo il Festival Pucciniano e i suoi pezzi erano una garanzia e uno spettacolo. Poi, sempre per problemi di salute che lo avevano condotto in ospedale, aveva dovuto mollare.

Era un uomo gentile che a volte perdeva le staffe e noi esultavamo perché, finalmente, in quell'istante mandava all'aria tutte le sue premure e le sue attenzioni formali e religiose per esplodere in giuste e intrattenibili esplosioni di sincera arrabbiatura. Era una persona alla quale non potevi fare del male e non potevi non voler bene. Ha vissuto da solo, ma, in realtà, solo non lo era mai invitato sempre a pranzo o a cena da qualche parte perché tutti lo cercavano e lo accoglievano con simpatia. Uomo di altra generazione e, soprattutto, uomo per il quale la pagina scritta ha sempre rappresentato non un vezzo, ma uno strumento per elevarsi al di sopra della superficialità imperante.

Pin It
real
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

ULTIME NOTIZIE BREVI

Spazio disponibilie

È in allestimento del cantiere per il miglioramento sismico e il restauro dei tetti…

Spazio disponibilie

“Apriamoci alla città”, associazione Culturale Multidee invita alla presentazione del libro "Nel nome della democrazia" con l'autore Gianluca…

La corale “Don Vittorio Landucci” composta da oltre 40 elementi, venerdi 13 giugno alle ore 21, si esibirà…

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

Finanza climatica, investimenti per sviluppo rurale e lancio nazionale degli stati generali della castanicoltura italiana. Si tiene venerdì…

È la prassi che lo dimostra: in quasi tutti gli ambiti i migliori risultati si…

La biblioteca popolare di San Concordio si dice felice di ospitare Alberto Prunetti, autore amatissimo della letteratura working…

Spazio disponibilie

Una notizia a lungo attesa e desiderata dalla comunità di San Ginese sta per concretizzarsi: i lavori di…

Una stagione di appuntamenti molto interessanti a Mandorla, la comunità alloggio protetta con sede in  via Elisa a…

Spazio disponibilie

RICERCA NEL SITO

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie