Un saluto alla presenza delle più alte autorità della provincia di Lucca, quello di martedì da parte del prefetto Francesco Esposito nella magnifica location che l’ha ospitato per quasi quattro anni, dal 25 novembre 2019. Una permanenza in Lucca, come ha voluto sottolineare il prefetto, caratterizzata dalle emergenze.
Ha esordito: “la mia permanenza qui è stata caratterizzata da tutta una serie di eventi che potremmo definire di carattere straordinario. Dopo qualche mese eravamo alle prese con l’emergenza covid e con la pandemia. Era una situazione inedita e sconosciuta e ci siamo misurati con una emergenza senza sapere fino infondo e fin dall’inizio cosa ci avrebbe aspettato.”
Un lavoro - ha proseguito il prefetto – “fatto cercando in tutti i modi di non lavorare mai da soli ma coinvolgendo e ascoltando tutte le istituzioni, creando una compattezza e coesione istituzionale che si è rivelata vicente. Un coinvolgimento senza mai perdere quel tratto di umanità che ci ha consentito di risolvere i problemi stringenti del momento.”
Il prefetto ha continuato: “abbiamo fatto tutto questo grazie alle forze di polizia e alla cosiddetta squadra-stato ma anche alle organizzazioni sindacali, insieme alle associazioni di categoria, quei corpi intermedi che ti consentono di recuperare quel gap di rappresentatività che ti consente di dare forza a quella che è l’azione ma anche al messaggio che vuoi comunicare. Una pagina triste e dolorosa quella del covid…….Grandi sacrifici di medici, associazioni di volontariato e tutti quanti si sono fatti in quattro per andare avanti. Lo abbiamo fatto riscoprendo però tutta una serie di valori con le istituzioni che hanno fatto quadrato, senza colori politici, avendo solo come bussola la necessità di servire la comunità in questa situazione difficile”
Il prefetto ha poi continuato sottolineando le altre emergenze che hanno caratterizzato il suo periodo di permanenza a Lucca. La guerra in Ucraina, che ha visto l’arrivo di tante persone in particolare ragazzi che fuggivano appunto dalla guerra, cercando di ricostruire quella familiarità perduta. Un censimento dei minori arrivati al fine di consentire ai ragazzi immigrati stranieri una completa loro integrazione, per farli vivere in una relativa serenità. Emergenza Ucraina che non è finita avendo molte persone che vivono ancora bene integrate nella nostra comunità.
Ha continuato poi Francesco Esposito: “subito dopo ci siamo dovuti confrontare con l’avventura del pnrr che è una derivazione positiva della pandemia, del covid e quant’altro. Quante volte ci siamo incontrato con gli amministratori, le forze di polizia e con tutti gli attori per cercare di rendere possibile l’attuazione di questo piano fondamentale per il nostro futuro, cercando di tenere insieme tutte le istanze e venire incontro alle amministrazioni comunali come soggetti attuatori, con la convinzione che sia una partita importante per tutti i settori. Il primo obiettivi a cui punta il pnrr come sapete è quello di eliminare le disparità….”
Il prefetto ha poi sottolineato la necessità di recuperare determinati territori della provincia, colmando le differenze tra i grandi e i piccoli centri, ben consapevoli che il futuro della nostra società si gioca sulla valorizzazione e rivitalizzazione dei piccoli centri.
Altra emergenza che ha voluto sottolineare del suo mandato a Lucca è stata ed è quella dei migranti con l’emergenza sbarchi, un’emergenza affrontata facendo leva su tutti, con la chiesa e la Caritas in prima linea, ma anche con tutte le altre associazioni di volontariato. Un’emergenza affrontata avvalendosi del patrimonio di esperienze costruito negli anni precedenti.
Il prefetto ha poi evidenziato le “emergenze ordinarie” come i grandi eventi che hanno portato a Lucca un milione di persone, cifra importante per la provincia e per tutto l’indotto che va a creare. Insomma un presidio del territorio attento, con tanto personale inviato dal ministero dell’interno che ha ringraziato, ma soprattutto con tanta voglia di migliorare e di confrontarsi con tutte le realtà.
Un ultimo pensiero da parte del prefetto anche alla costituzione che non deve essere una cosa morta tenuta in un cassetto, ma deve essere una cosa viva come sosteneva Piero Calamandrei, coinvolgendo soprattutto i giovani, protagonisti del futuro della nostra repubblica.
Un prefetto, come ha lui stesso sottolineato, sempre con le valigie in mano, ogni quattro anni. Come ha tenuto a ribadire, seppur breve il periodo di permanenza, sono anni che formano, che lasciano un ricordo indelebile nel cuore. Un ricordo e un’esperienza che aiutano a proiettarsi in un’altra avventura, in questo caso a Salerno.
Alla fine del suo discorso ci sono stati i saluti del presidente della provincia Menesini, del sindaco di Lucca Pardini e dell’ex sindaco sempre di Lucca Tambellini. Tutti hanno voluto sottolineare il ruolo importante che ha rivestito il prefetto Francesco Esposito in un momento difficile di emergenze. Un ruolo rivestito con estrema professionalità, fermezza ma sempre vicino e attento alle varie istituzioni e soprattutto alle persone. Insomma un “prefetto tra la gente” che ha saputo infondere fiducia e sicurezza proprio in un momento dove le certezze erano sempre più fragili come il periodo pandemico.
Un momento conviviale con un nutrito buffet della scuola alberghiera di Barga, realtà ed eccellenza del territorio che ha allietato l’invito del prefetto.
Che dire, un saluto importante che sottolinea l’attaccamento del prefetto alla nostra Lucca, una Lucca che lascia ma che senz’altro si porterà nel cuore, una Lucca riconoscente per il suo operato che lo saluta con stima ed affetto. Ci associamo al saluto a Sua Eccellenza Francesco Esposito anche tutti noi giornalisti della redazione delle Gazzette, augurandogli un buon lavoro a Salerno.