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La Toscana è una delle regioni d’Italia che offe tantissime opportunità: infatti, qui, ci si può recare per trascorrere un weekend estivo all’insegna del mare e del divertimento, magari visitando una delle isole dell’arcipelago toscano come l’isola d’Elba e l’isola del Giglio, entrambe facili da raggiungere con traghetti e navi veloci. La Toscana però, offre anche altre località che si prestano come destinazioni per una gita giornaliera.
Isola del Giglio, piccola e ricca di attrazioni
Quest’isola è una delle più piccole dell’arcipelago toscano e, infatti, si estende per soli 21 km, ma offre anche tante attrazioni culturali e storiche e diverse opportunità per il divertimento notturno. Inoltre, l’Isola del Giglio è ricca di spiagge incontaminate e di zone dove trovare incantevole panorama e una natura selvaggia.
È possibile visionare le offerte e prezzi dei traghetti per l'Isola del Giglio direttamente online, prima della partenza, così da scegliere quale traghetto prendere da Porto Santo Stefano. I collegamenti da qui hanno la durata di circa un’ora, sui quali è possibile viaggiare con veicoli al seguito e accompagnati dai propri animali domestici.
Se si visita quest’isola per una sola giornata è d’obbligo fare una sosta nelle spiagge più suggestive: ad esempio, quella del Campese, caratterizzata dalla sabbia rossa dove è possibile ammirare un imponente faraglione e la torre medicea. Se si viaggia con bambini e si cerca una spiaggia quasi tropicale, allora bisogna visitare la Cala delle Cannelle che offre fondali molto bassi, sabbia bianca e acque trasparenti.
A Giglio si può visitare, inoltre, il Castello, la frazione più centrale e alta dell’isola, considerata uno dei borghi più belli d’Italia. Qui si può dove ammirare la Chiesa di San Pietro e la Rocca Aldobrandesca. L’Isola del Giglio si presta per essere vistata anche a settembre e, in questo periodo, si potrà partecipare alla festa dell’uva e delle cantine aperte per provare i vini tipici e la gastronomia locale.
Isola d’Elba, mare, natura e storia
L’Isola d’Elba è localizzata a pochi chilometri dalle coste toscane ed è quindi facilmente raggiungibile, Qui, si arriva con il traghetto in circa un’ora, è possibile fare il bagno nel mare cristallino e rilassarsi sulle sabbia bianca.
La sera, inoltre, si può prendere un aperitivo o cenare con qualcosa di tipico ne locali sul porto di Porto Azzurro che attraggono numerosi turisti curiosi anche di ammirare le imponenti imbarcazioni ormeggiate. Anche se si soggiorna per poco tempo su questa bellissima isola, vale la pena fare un bagno sulla spiaggia delle Ghiaie, un’ampia distesa di sabbia bianca che richiama alla mente la leggenda degli Argonauti.
Per un gustoso pranzo a base di pesce e una degustazione dei vini tipici elbani, è consigliata invece Marciana Marina vicina al Borgo del Cotone che offre un panorama suggestivo. Se si vuole godere ancora di più dei paesaggi mozzafiato di quest’isola, si può fare un giro sulla cabinovia situata sul monte Capanne: è il punto più elevato, a circa 1000 metri sul livello del mare e il percorso dura circa 20 minuti.
Maremma, una zona della Toscana per chi ama la natura
La Maremma, situata nella zona più meridionale della Toscana, offre una natura lussureggiante e mare cristallino con spiagge lunghe e dorate. Ad esempio, Capalbio, una zona caratterizzata dalla presenza di dune selvagge è molto gettonata come località per un week end estivo, così come merita una visita tutta l’area dell’Argentario, un promontorio dove si che ospita località come Porto Ercole e Porto Santo Stefano. Da vedere è anche la famosa Orbetello caratterizzata da un’ampia laguna.
Chi ama il mare, ma vuole anche fare una vacanza breve dinamica e cimentarsi con varie attività, potrà recarsi a Follonica. Qui si trovano non solo delle bellissime spiagge di sabbia bianca come Cala Violina e Cala Martina, ma anche numerosi sentieri che possono essere percorsi a piedi, in bicicletta o a cavallo immersi nella macchia mediterranea.
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Se fosse per Fulco Pratesi del Wwf, 87 anni, i sindaci non avrebbero alcun motivo di emettere ordinanze per richiamare i cittadini ad un uso responsabile dell’acqua. Lui, infatti, ha asserito di non fare la doccia da 60 anni. Il prof. Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano, trova che questa è cosa buona e giusta, sia ai fini di un risparmio idrico, sia per preservare la pelle, che i frequenti lavaggi finiscono per esporla all’aggressione di agenti esterni.
Tornano quindi buone le regole del Tommaseo (1802-1874), il quale nel suo Diario intimo consigliava ai contemporanei il seguente decalogo igienico:
“Tagliarsi le ugne delle mani ogni quindici giorni; de’ piedi, ogni mese; capelli ogni due mesi; bagno ogni mese; pulirsi i denti, sciacquarsi la bocca ogni giorno; le orecchie ogni quindici giorni; lavarsi con acqua vegeto-minerale ogni otto giorni …”.
Le rarissime abluzioni
Prima ancora, ai tempi del re Luigi XIV, vissuto tra il XVII ed il XVIII secolo, sottoporsi ad un bagno integrale era davvero un avvenimento. Si pensi che il re di Francia, in sessantaquattro anni fece il bagno una sola volta, nel 1665, all’età di diciotto anni! Fu quella una data memoranda per il sovrano e certamente l’esperienza fu traumatizzante, se non volle più ripeterla. Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) era solito fare due bagni all’anno.
Le eccezioni ...
C’erano poi le eccezioni: ad esempio, Elisabetta I Tudor (1533-1603), faceva il bagno una volta al mese, mentre Napoleone Bonaparte, lo faceva ogni giorno. Sua sorella Paolina, anche più volte al giorno, spesso usando il latte di asina per il nutrimento del suo splendido incarnato e per incantare i 22 amanti che le furono attribuiti, fra i quali almeno due lucchesi. Forse a lei dobbiamo l’invenzione della doccia, che per prima adoperò utilizzando un colino e un uomo che, dall’alto, vi faceva scivolare acqua tiepida.
Il caso Zanardelli
La regina Margherita, moglie di Re Umberto I, diceva che Giuseppe Zanardelli, ce l’aveva a morte con il sapone. Erano talmente rare le sue abluzioni che della sua sporcizia la regina ne parlava con compiacenza. Il presidente della Camera era altresì noto per il suo comico, fragoroso ed interminabile “fuoco di fila intestinale”, per cui i deputati, a questo proposito, erano soliti dire: “Il Parlamento fa le leggi e Zanardelli le corregge”.
Come si lavavano i Lucchesi
Per tutto il XIX secolo e fin quasi alla metà del successivo, da noi, in Lucchesia, solitamente veniva seguito il consiglio del Tommaseo. D’estate, ci si lavava con maggior frequenza, non tanto per soddisfare un bisogno igienico, quanto per trarre refrigerio dal gran caldo che soltanto un bagno poteva dare. Pensare che nella nostra provincia l’occasione di farlo veniva offerta dal mare, da laghi e laghetti, da fiumi e ruscelli, che abbondano nella nostra terra.
D’inverno il bagno con frequenza mensile si prendeva, servendosi di tinozze e catini, o nelle cucine riscaldate dal caminetto o nelle stalle dove mucche e buoi ed altri animali, fornivano, senza spesa, il caldo naturale. A volte il bagno veniva rimandato per mesi.
La scarsa igiene era dovuta a diversi fattori, quali la mancanza di strutture adatte all’interno delle casa per prendere il bagno, la convinzione di tanti medici che l’acqua fosse dannosa per l’organismo umano, ed in particolare i bagni caldi perché dilatando, causavano malattie e morti. Inoltre c’erano i preti i quali invitavano a non prendere troppa confidenza con il proprio corpo nudo, ad evitare occasioni di peccato.
Una stanza da bagno per ricevere Mussolini
Fino alla metà del secolo XX, erano davvero poche le famiglie che disponessero in casa di una stanza da bagno. Non soltanto non ne disponeva chi non se la poteva permettere per la spesa che comportava, ma anche chi, potendosela permettere, preferiva diradare le abluzioni al minimo indispensabile, per cui non ne ravvisava la necessità.
Scrive Gerardo Mansi che la famiglia sacrificò un salottino nella villa di Segromigno in Monte, destinandolo a stanza da bagno “… per degnamente ricevere Mussolini che – come è noto – fu in Lucchesia nel maggio del 1930”. L’uso di far costruire una stanza da bagno in casa o ricavare in qualche angolo di essa, lo spazio necessario per farvi installare una doccia è venuto soltanto a partire dal 1960.
Giampiero Della Nina