Si chiamavano Giuliano Bernardi, Enrico Bertolucci, Paolo Guidotti, Giuseppe Mati, Nicola Salerni, Giuseppe Zanetti, tutti poco più che ventenni, tutti studenti del Liceo Classico “N. Machiavelli”. Essi rappresentano il tributo di sangue che anche l’Istituto lucchese ha pagato all’irruzione della morte di massa sullo scenario della storia europea novecentesca: la Grande Guerra.
A cento e più anni dal loro sacrificio, la loro città e la loro scuola non li hanno dimenticati e hanno voluto onorarli nel giorno ad alta densità simbolica del 24 maggio: e va in tal senso il restauro della lapide monumentale, opera di Francesco Petroni che, posta sulla parete orientale del loggiato, li ricorda.
È stata, quella di stamattina nell’Aula Magna del liceo classico lucchese, una bella, commossa e partecipata cerimonia alla presenza degli studenti delle due ultime classi liceali, molti docenti e tanti, tanti invitati tra cui spiccavano quelli delle Associazioni d’arma in primis i Bersaglieri, gli Alpini, gli Autieri...
Dopo il saluto della dirigente scolastica Emiliana Pucci, la parola è passata prima al sindaco di Lucca, poi all’assessore alla Cultura, quindi ai promotori della manifestazione: tra gli interventi più significativi quello di Umberto Stefani, presidente della sezione lucchese dell’Associazione Nazionale Bersaglieri che insieme ai Lions Club Lucca Host e ad Assoarma ha voluto fortemente questa iniziativa; del presidente di Italia Nostra di Lucca, del restauratore del bassorilievo Paolo Cecchettini; del prof. Luciano Luciani che nel suo intervento “Modernita e violenza nell’Europa del Novecento” ha richiamato l’attenzione dei presenti su quel primo spazio di violenza nella storia del secolo scorso, quello che alcuni storici hanno chiamato ora “l’età della catastrofe” ora l’inizio della “guerra civile europea”.
In ultimo, la parte più coinvolgente della mattinata. Ovvero gli interventi degli studenti che hanno lavorato, insieme alla professoressa Erika Stilli, all’indagine per tornare a rendere fruibili i documenti e le informazioni riguardo agli alunni del Liceo caduti, feriti e combattenti nel corso del I conflitto mondiale. I giovani hanno, poi, anche letto passi di lettere, brevi testi poetici, motivazioni per la concessione di onorificenze a quei compagni di scuola di un secolo fa. Quindi sulle note della Leggenda del Piave, del Canto degli Italiani e del Silenzio la lapide marmorea restaurata è stata scoperta.
Accendendo, così, una fiammella di memoria nel buio dell’oblio diffuso e della smemoratezza di tanti.
Luciano Luciani
Foto Ciprian Gheorghita