Mal comune, mezzo gaudio. Si potrebbe sintetizzare così l'epilogo del procedimento del tribunale del riesame questa mattina presso il tribunale di Lucca. Quest'ultimo, infatti, in funzione di giudice del riesame dei sequestri e dei provvedimenti cautelari reali, composto dai magistrati Giuseppe Pezzuti, Raffaella Poggi e Gianluca Massaro, ha disposto la revoca parziale del decreto di sequestro preventivo disposto dal Gip il 12 settembre, limitatamente al massetto delle dimensioni totali di mt 29,80 x 22,70 circa e altezza fuori terra di cm 28 circa e profondità al di sotto del piano di circa 20 cm ed alla struttura reticolare metallica rettangolare autoportante delle dimensioni di metri 28,9 x 22 circa e altezza massima di metri 10,50 circa ancorata al massetto con piastre di 30 x 30 centimetri circa e bullonatura disponendone l'immediata restituzione all'avente diritto.
I giudici hanno, invece, rigettato l'istanza in relazione ai due box container adibiti a spogliatoi, docce e bagno, ma è da rilevare che questi ultimi non hanno mai avuto i sigilli e sono regolarmente funzionanti.
Anche se a metà - ma, visto il non sequestro dei container, anche a due terzi - la Real Academy può considerarsi soddisfatta e Claudio Polonia, ovviamente, pure. E' indubbio che in questa vicenda l'imprenditore napoletano con la passione per il calcio - la figlia è anche presidente del S. Vito società che milita in terza categoria - è disposto ad andare fino in fondo pur di tutelare non soltanto i propri interessi, ma anche quelli dei suoi atleti, circa 180, che continuano ad usufruire di un impianto di prim'ordine. Molte famiglie, inoltre, si sono schierate dalla parte di Polonia anche perché sia questa estate sia negli anni passati, i loro ragazzi hanno avuto accesso alla struttura e alla società di calcio nonostante le condizioni non certo abbienti e Polonia non ha fatto pagare loro alcunché.
Vedremo, adesso, cosa farà, in risposta, il comune di Lucca.