Per svariate settimane il ristorante più prestigioso e famoso di tutta la provincia di Lucca aveva chiuso i battenti. Non solo per le classiche e tradizionali ferie invernali quanto, piuttosto, per una ristrutturazione interna che ha fatto spaventare molti tra i quali anche chi scrive timorosi di un cambiamento nel look che ci sembrava davvero impensabile e impossibile tanto bello e accogliente è sempre stato quello rimasto nel corso dei lustri. Alla fine, a lavori ultimati e a locale appena riaperto, la decisione di fare un salto e un servizio che rendesse evidenti il nuovo aspetto e ciò che, nel complesso, era stato modificato. Quando abbiamo varcato la soglia della Buca di S. Antonio, però, siamo rimasti piacevolmente di stucco: tutto era rimasto esattamente com'era sempre stato, gli arredi, dipinti e quotidiani appesi alle mura, arredi, tutto esattamente com'era. Ma, allora, che cosa è stato cambiato? Lo spiega Corrado Pacini, figlio di Giuliano, al ricevimento insieme alle sorelle Lucia e Silvia: Tranquilli, gli interni, sia al piano terra che a quello sotto non sono cambiati di una virgola. Sono state semplicemente sostituite le cucine, che erano in funzione dal 1975 e che, quindi, avevano bisogno di essere rinnovate. Ovviamente abbiamo anche cambiato gli impianti proprio perché, visto che smontavamo, tanto valeva farlo nel migliore dei modi e nel più completo. Ci tengo ad aggiungere che anche la cucina è rimasta la medesima, i sapori, i piatti, e l'accoglienza. La Buca è la Buca punto e basta, ma le cucine abbisognavano di un restyling totale proprio per rendere più semplice e completo il lavoro del personale, soprattutto durante il periodo estivo per facilitare anche l'arrivo di aria fresca.
Per la sala si aggira Giuliano Pacini, 84 anni, il re del ristorante, con la sua simpatia, la sua gentilezza, la sua capacità di farti sentire a casa.
Seduti ad un tavolo e non è la prima volta l'ex sindaco di Lucca Pietro Fazzi in compagnia dell'attuale primo cittadino Mario Pardini, entrambi amanti del ristorante della famiglia Pacini.
Lo spavento è passato. La Buca di S. Antonio è la Buca di S. Antonio senza se e senza ma. Sostare per un pranzo o per la cena è una esperienza unica che non può essere trascurata. Né tralasciata. Il menu è un classico e ogni portata merita un voto di eccellenza. Il servizio è top ed è una delle caratteristiche del ristorante, a conduzione familiare ed è questa la sua forza. A proposito, in cucina da registrare un arrivo, quello di Samuele Cosentino.
Foto Fiorenzo Sernacchioli