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Gli Stati Uniti
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Scaffale del Ricordo, Zucconi e Giannini: "Un oltraggio vile. I morti non hanno colore: siano rispettati tutti"
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Il comitato-ambiente-sanità di Diecimo di nuovo sul sentiero di guerra
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Il Consiglio comunale straordinario e aperto sul tema del servizio idrico integrato di Lucca è stato aperto dal presidente Enrico Torrini alle 15.39 del 19 giugno. Niente appello nominale dei consiglieri, ha fatto fede il foglio firme. Torrini ha esordito facendo presente che la capogruppo di Lucca è un grande Noi, Ilaria Maria Vietina, era assente giustificata per il grave lutto familiare che l’aveva colpita ossia la prematura scomparsa del fratello e per questo motivo esprimeva le sue più sentite condoglianze personali e dell’intero consiglio comunale.
L’ordine del giorno è stato presentato, a nome di tutti i gruppi di minoranza che lo avevano sottoscritto, da Daniele Bianucci che ha fatto un'ampia descrizione del perché era stato richiesto il consiglio comunale straordinario evidenziando che il consumo dell’acqua era sestuplicato negli ultimi cento anni, facendo una ampia panoramica a livello mondiale della problematica. Bianucci ha chiarito che i fenomeni che colpiscono maggiormente negli ultimi anni sono la siccità e le inondazioni. In particolare il problema idrico verrà a riguardare la città di Lucca il prossimo 2025 e non avendo ancora la maggioranza posto mano al problema, i gruppi di minoranza del consiglio comunale hanno invece ritenuto di farlo poiché l’acqua è un bene prezioso, quindi hanno sollecitato la discussione dell’argomento in un consiglio comunale straordinario ed aperto per verificare quali sono le intenzioni dell’attuale maggioranza rispetto al proseguimento o meno della gestione del servizio idrico da parte della GEAL.
Per tali motivi si vuole conoscere quali sono le intenzioni del governo cittadino sulla prosecuzione o meno dell’affidamento del servizio all’attuale gestore oppure come stanno facendo molti altri comuni toscani riversando tale attività sulla società Multiutility regionale a cui sono assolutamente contrari perché con il referendum del 2011 i cittadini avevano chiaramente espresso la volontà del ritorno del servizio idrico al pubblico. Prospettava di avviare una trattativa del comune con l’Autorità di Bacino e con la Regione Toscana per continuare il percorso unitario già sperimentato e risultato vincente nelle precedenti annualità con l’affidamento a GEAL e quindi chiede di costituire una commissione speciale che dovrà occuparsi di questa problematica.
Enrico Torrini ha ringraziato il Bianucci facendogli notare come il suo intervento, che doveva essere soltanto di presentazione, in realtà si era dimostrato già conclusivo delle considerazioni che invece avrebbero dovuto scaturire dal dibattito e quindi invitava il primo degli invitati esterni al consiglio a rappresentare il suo pensiero.
Alessandro Mazzei in rappresentanza dell’Autorità Idrica Toscana che ha sostituito le sei ATO presenti sul territorio, ha dichiarato che proprio poco prima vi era stata la prima conferenza regionale sull’acqua. Ha rappresentato che il 31 dicembre 2025 sarà la data di scadenza non soltanto del servizio di gestione attualmente dato a GEAL ma anche di altri analoghi soggetti. Questa data sarà fondamentale per la scelta che si dovrà definire entro quella data per decidere su tre forme che potranno essere attuate non solo a Lucca, ma nell’ambito di tutta la Toscana.
La prima scelta potrà essere il ritorno della gestione diretta da parte degli enti comunali, la seconda invece prevede l’eventualità di darla in gestione ai privati e l’ultima quella che prevede un soggetto misto ossia a compartecipazione sia pubblica sia privata. Per quanto riguarda il territorio toscano prevede un investimento di 89 euro pro capite rispetto ai 63 euro pro capite investito sul territorio nazionale ma addirittura GEAL supera l’investimento medio toscano.
Ha evidenziato che comunque la Toscana, nonostante il caldo torrido del 2022, non ha avuto alcun disagio legato alla siccità e questo grazie all’elevato sforzo fatto negli investimenti. Gli standard qualitativi forniti dall’Autorità Idrica Toscana ed in particolare dalla GEAL sono stati certamente di livello superiore rispetto a quelli nazionali.
Ha specificato che comunque essendo ormai prossima la scadenza del servizio GEAL si rientrerà nel sub ambito di gestione e quindi si dovranno superare anche gli elevati satandard finora forniti che dovranno rispondere a nuove richieste in particolare per l’acqua potabile e le acque reflue. Terminava ingraziando i presenti e dichiarando la disponibilità a rispondere ad eventuali domande che si rendessero necessarie per ulteriori chiarimenti.
Parola al presidente di GEAL S.p.A Paolo Buchignani che ha assunto l’incarico il 4 maggio e che ha esordito portando il saluto di tutto il CdA e iniziando ad elencare tutti i risultati più che positivi prodotti dall’ente da lui rappresentato. Ha voluto enunciare di aver trovato un ente in buona salute economica che oltre all’erogazione di acqua potabile si occupa anche delle fognature e della depurazione. La sua società opera fin dal 1995 e avrà scadenza il 31 dicembre 2025 e la stessa è composta dai capitali forniti da Lucca Holding e da ACEA ed ha sottolineato che la gestione nel territorio lucchese è sicuramente positiva.
Prendeva la parola il dottor Gianmarco Mancini, ex presidente GEAL, che dichiarava che GEAL aveva una gestione sicuramente positiva e che l’acquedotto ha visto certamente una copertura quasi totale del territorio lucchese mentre diversa è la situazione dell’allacciamento fognario che deve essere implementato. Per quanto riguardava il futuro rappresentava che a suo parere il ritorno all’affidamento diretto da parte dei comuni sarà molto difficile mentre più probabilmente l’inglobamento da parte di Multiutility del servizio idrico è quello più probabile visto ciò che è già avvenuto ad Acque SpA . Ha auspicato comunque - e secondo lui c’è la possibilità - che la gestione dell’acqua rimanga al comune di Lucca ossia anche con la costituzione di un nuovo ente.
Giulio Sensi, anche lui ex presidente GEAL per oltre 10 anni, ha voluto far risaltare quanto la sua ex società sia stata seria e positiva ed i lusinghieri risultati ottenuti specialmente vedendo il fatto che sia stato a livello comunale. La sfida di GEAL in tutti in questi anni è stata vinta ma il 2025 era prossimo e bisognava cercare di evitare che il risultato sia la sua chiusura per andare a confluire nel nuovo sub ambito come già preannunciato e on tanto velatamente dal dottor Alessandro Mazzei. Ha voluto ribadire che GEAL era in perfetta salute e avrebbe potuto tranquillamente far fronte anche alle nuove sfide che si prospettavano.
Toccava quindi ad un altro ex presidente GEAL il dottor Mauro Dinelli che dopo i ringraziamenti di rito a tutti i presenti ed ha voluto ricordare di essere stato tra i pionieri perché fu la prima società a partecipazione pubblica con un socio privato e auspicava comunque che il nuovo contenitore, qualsiasi esso sia, non venga disperso il patrimonio di professionalità che GEAL rappresentava in questo delicato settore. Ha difeso a spada tratta l’azienda GEAL e ne ha esaltato la capacità dimostrata nelle sue attività di gestione del servizio idrico, della rete fognaria e della depurazione. Ha ricordato che Lucca è stata e deve continuare essere un punto di riferimento indiscutibile per qualsiasi ente dovrà gestire questo sensibile settore. Auspicava che a prescindere dal futuro ente gestore Lucca sia protagonista.
Nel frattempo subentrava nella direzione del consiglio il consigliere Vincenzo Lorenzo Alfarano in quanto consigliere anziano e visto che i due Vice Presidenti designati a tale compito erano tutti e due assenti che dava la parola al dottor Giuseppe Sardo presidente di Acque SpA che esordiva ringraziando tutti per l’invito ricevuto e raccontava la storia dell’ente che rappresentava. Ha voluto chiarire che vi era stata un entrata di ALIA tra i soci e probabilmente era dovuta ad un futura assorbimentoin Multiutily. Anche lui ha voluto evidenziare che Acque SpA è in attivo che gli utili vengono tutti reinvestiti nelle sue attività previste dall’obiettivo societario che ha visto circa 130 euro pro capite di investimenti rispetto alla media nazionale che si quantifica nella metà.
Riprendeva la direzione del consiglio Enrico Torrini che invitava il dottor Vincenzo Colle presidente di Gaia dal 2016. Questi ha ringraziato per l’invito ricevuto e l’opportunità di rappresentare la storia della sua azienda la cui specificità era quella di essere totalmente di proprietà pubblica al contrario delle altre presenti nel panorama toscano. Ha rappresentato che il fatto di essere totalmente di proprietà pubblica ha permesso di creare un fondo per abbattere ulteriormente le tariffe delle cosiddette utenze disagiate. Ha evidenziato che tra le scelte prioritarie fatte è stata quelle di non esternalizzare molti servizi proprio per garantire un rapporto diretto tra cittadinanza ed ente erogatore. Ribadiva che la proprietà pubblica dell’acqua poteva essere remunerativo e la sua azienda era l’esempio lampante.
Ha, poi, preso la parola il consigliere regionale Valentina Mercanti del Pd che ringraziava per l’invito e si augurava che il tema, tra l’altro molto importante, del servizio idrico era certamente di interesse che necessitava di una profonda riflessione anche in relazione che la città di Lucca che diventi punto di riferimento non solo per i comuni limitrofi ma anche per quelli della costa. Ha esaltato anche lei i meriti che ha avuto GEAL. Ha invitato a una futura scelta condivisa al di là delle ragioni ideologiche di ciascuno senza dare indicazioni o orientamenti per una scelta o un'altra, ma ha consigliato di avviare un percorso condiviso che veda soprattutto il bene della città e dei suoi abitanti. Ha manifestato la sua totale disponibilità per prendere una decisione lungimirante.
Il vice capogruppo regionale di FDI Vittorio Fantozzi ha invitato il primo cittadino di Lucca ad approfittare del ritardo perché nel riordino in cui stava marciando la visione idrica della regione potesse salvaguardare non solo la città di Lucca ma anche GEAL. Criticava molto Multiutility perché, a suo avviso, fiorentinocentrica. Per la Lucchesia, ha aggiunto, l’acqua non è vitale solo per gli uomini, ma anche per i settori produttivi ed agricoli che rappresentano l’economia del territorio lucchese.
Ha preso la parola il consigliere regionale della Lega Massimiliano Baldini per rappresentare che il patrimonio non solo economico, ma anche socio culturale che GEAL ha portato alla comunità andava difeso. La storia di GEAL va difesa e non deve essere solo una battaglia di principio ma anche sostanziale perché c’è la possibilità di farla sopravvivere all’idea di un contenitore unico ma non sarà compito solo del consiglio regionale ma soprattutto di coloro che compongono il consiglio comunale di Lucca. Faceva presente che vi erano alcuni cavilli utilizzabili per contrastare il progetto di un unico contenitore regionale che avevano avuto parere positivo da parte dell’avvocatura regionale toscana che facevano ben sperare. Invitava anche lui a fare doverosi approfondimenti da parte sia della maggioranza e della minoranza comunali ed istituire una commissione speciali che valuti l’opportunità di salvare GEAL e il servizio più che positivo aveva ottenuto.
Enrico Torrini dava la parola, dopo tutte le cariche istituzionali invitate a dire la loro sulla questione, a Franco Gaelotti della CGIL che come sindacalista si complimentava con tutti gli amministratori della GEAL per i risultati raggiunti ma manifestava la mancanza da parte di questi ultimi della esaltazione dei lavoratori che certamente avevano contribuito al raggiungimento dei lusinghieri obiettivi. Rappresentava che GEAL era un fiore all’occhiello per l’amministrazione lucchese e lui lo sapeva bene essendo rappresentante sindacale di molti lavoratori di quella azienda, ma proprio per questo riteneva doveroso, visto l’approssimarsi delle tempistiche, dover fare un ragionamento che doveva salvaguardare i dipendenti e desiderava una gestione interamente pubblica rispetto a quelle miste finora utilizzate. Invitava l’attuale amministrazione a valutare l’opportunità di prediligere una società interamente pubblica perché quelle miste avevano comunque fatto ricorso al settore creditizio con ricadute sulla cittadinanza anche se i bilanci erano in attivo..
Marinella Manfrotto della rete Toscana Immobiliare ha auspicato un percorso condiviso sia per la difesa di GEAL che per il servizio idrico integrato di Lucca che è fondamentale anche in virtù del fatto che il processo di accorpamento in un unico contenitore regionale chiamato Multiutility favorirà certamente le parti private rispetto a quelle pubbliche ed in piena contrarietà al volere popolare manifestato dai cittadini nel 2011 con un referendum. Evidenziava che ultimamente vi era in atto un movimento bipartisan per contrastare la realizzazione della Multiutility che andrebbe a inglobalizzare anche GEAL. Si dichiarava contraria al contenitore regionale e invitava a fare un percorso comune e partecipato per tutelare la cittadinanza.
Tommaso Panigada dell’associazione senza confini ha esordito rinverdendo gli antichi fasti della città stato di Lucca e l’importanza che aveva avuto. Criticava la Multiutility, che veniva calata dalla Regione ma non risparmiava nemmeno GAIA o Acque SpA e dichiarava che aveva avuto l’impressione che GEAL doveva andare in sposa ad uno dei tre pretendenti Criticava espressamente sia GEAL, sia GAIA che Acque SpA che non presentavano alcun lucchese nei ruoli di rilievo delle stesse auspicava di uscire dalle beghe politiche e pensare al bene dei cittadini.
Prendeva la parola Claudio Salvetti che era stato in posizioni apicali della dirigenza di GEAL per 24 anni e dichiarava che la fina della società era stata prevista con la confluenza in GAIA ed ora per giochi politici potrebbe invece andare in un contenitore unico regionale conosciuto come Multiutility. Ha aggiunto di non essere tifoso né della soluzione GAIA, né di Acque SpA né tantomeno di Multiutility ma tifava per Lucca e i suoi cittadini ipotizzando la creazione di una nuova società con capofila il comune di Lucca e la partecipazione di tutti i comuni della piana lucchese, riscrivendo la storia di Lucca con minore partecipazione del socio privato e benefici per la cittadinanza con bollette meno care ed onerose.
Luca Pardini portavoce di Europa Verdi e Giovani Europeisti Verdi Toscana ha invitato tutti ad approfondire l’argomento tenendo presente che l’acqua è un bene comune di tutti a prescindere al conto in banca e gli interessi di ciascuno. Il territorio lucchese ha una ricchezza d’acqua sia emergente che sommersa, ma ciò non doveva far dimenticare il problema siccità. L’acqua è un bene di tutti e la Lucchesia ne aveva il possesso maggiore nell’ambito regionale e questo stava scatenando gli appetiti di molti soggetti privati e pubblici. Ricordava il referendum del 2011 che aveva chiaramente espresso la volontà popolare che l’acqua sia di proprietà pubblica ossia di tutti. Rappresentava che l’articolo 4 della costituzione era il suo preferito e che se correttamente applicato risolverebbe molti dei problemi degli italiani. L’acqua è un bene comune e fondamentale per la vita di ciascuno e per l’ecosistema. Auspicava un economia di riciclo facendo l’esempio di un riutilizzo delle acque reflue che ripulite possono essere usate.
E' intervenuto al termine del consiglio comunale straordinario aperto il sindaco Mario Pardini che ha ringraziato tutti gli intervenuti.
Alle ore 19.06 il Presidente Enrico Torrini ha chiuso il consiglio straordinario aperto. Ha chiesto la parola il segretario generale per poter procedere all’appello nominale dei consiglieri comunali per il proseguo del dibattito.
Prendeva per primo la parola il capogruppo in consiglio comunale del PD già candidato a sindacato Francesco Raspini per rivendicare a tutte le minoranze il merito di aver chiesto ed ottenuto il consiglio comunale straordinario aperto sul tema per cui si sono ottenuti tanti autorevoli interventi. Ha rappresentato il dispiacere di aver veduto il giorno precedente sulla stampa dichiarazioni da parte di un capogruppo della maggioranza che avrebbero preferito conoscerne il pensiero nella sede deputata ossia il consiglio comunale. Dichiarava di aver approntato una mozione di tutti i gruppi di opposizione che avrebbe gradito fosse condivisa anche dai gruppi della maggioranza.
Ha comincoato ricordando che il più grave problema di Lucca era ancora il sistema fognario ed avrebbe preferito che i consiglieri regionali di minoranza che erano venuti a raccontare le loro motivazioni per contrastare il Multiutility si fossero spesi per verificare se era possibile fare ulteriori investimenti per porre rimedio alle problematiche che sono state evidenziate. Ha spiegato che le minoranze del comune di Lucca erano contrarie al gestore unico e che lo stesso direttore generale dell’Autorità Idrica Toscana aveva già dichiarato che erano stati previsti sei sub ambiti e quindi una soluzione condivisibile con la mozione presentata per l’istituzione di una commissione speciale che approfondisca l’argomento in modo che ognuno possa esprimere le sue idee e le sue riserve senza alcuna remora per il bene della città e dei suoi appartenenti.
Prendeva la parola il capo gruppo di Lucca 2023 Stefano Pierini che chiedeva una sospensione per permettere la sottoscrizione dell’ordine del giorno concordato con le minoranze da parte degli esponenti della maggioranza.
Al rientro dalla sospensione chiedeva la parola e la otteneva Elvio Cecchini del gruppo Lista Civile lucca per spiegare che, pur non conoscendo prima i termini in cui era stato confezionato l’ordine del giorno, lo aveva sottoscritto convintamente perché i punti evidenziati erano assolutamente condivisibili ed avrebbe potuto portare dei benefici on la creazione di una rete fognaria che soddisfi la carenza dovuta ad uno sviluppo urbanistico incontrollato fin dagli anni ’50.
Il capo gruppo di Lega Salvini Premier Armando Pasquinelli ha ringraziato le opposizioni per aver dato l’opportunità del consiglio comunale straordinario aperto in cui si era parlato del problema dell’acqua e di ciò che si prospettava e quindi nonostante alcune dichiarazioni negative verso la sua parte politica regionale da parte di Francesco Raspini manifestava l’assenso del suo gruppo alla mozione unitaria inerente la costituzione di una commissione speciale. Ha lanciato anche una frecciata polemica all’indirizzo di Raspini senza alcuna animosità rivendicando il diritto di poter esprimere la propria opinione su un argomento così sentito come quello dell’acqua anche precedentemente al consiglio comunale indetto per simile argomento, essendo lui il rappresentante di una forza politica della maggioranza che il diritto/dovere di dire la propria quando più lo riteneva opportuno.
Il capogruppo di FDI Lido Fava ha ribadito che il suo gruppo politico intendeva difendere GEAL per i buonissimi risultati ottenuti nel corso degli anni e che auspicava potesse continuare la sua sopravvivenza anche oltre il 31 dicembre 2025 nell’interesse soprattutto dei lavoratori che lì prestavano la loro meritoria opera.
Chiamava in causa le attuali minoranze ed in particolare i rappresentanti delle stesse che avevano ricoperto ruoli chiave nella precedente giunta Tambellini chiedendogli quali soluzioni avevano prospettato per questo problema che era già noto all’epoca e non sembra ci siano dei dossier di studio, quindi di valutare un eventuale proroga a favore di GEAL del servizio di concessione che sarebbe servita a portare a termine con tutti i soggetti interessati la migliore soluzione al problema. Dichiarava una sua antipatia di fondo alla soluzione della Multiutility ma sperava che la commissione speciale avrebbe portato alla soluzione migliore per Lucca e i suoi cittadini.
Veniva data la parola al capo gruppo di Difendere Lucca Lorenzo Del Barga che dichiarava il voto favorevole alla mozione condivisa ed auspicava la creazione della commissione speciale per verificare il futuro di GEAL che era una eccellenza lucchese .
Per le opposizioni prendeva la parola anche il capogruppo di Lucca Futura Gabriele Civati che anche lui auspicava il miglior futuro di GEAL e di pensare anche di tornare ad avere un gestore totalmente pubblico per l’acqua che è una delle maggiori risorse non soltanto di Lucca ma anche dei territori immediatamente limitrofi.
Riprendeva la parola Francesco Raspini per rispondere a Lido Fava che la giunta Tambellini si era interessata della questione e in proposito ne raccontava un aneddoto avvenuto tra il sindaco e l’amministratore di GEAL di nomina della parte privata ma di non aver fatto nulla per l’imminenza delle elezioni amministrative che poi hanno visto prevalere l’attuale maggioranza, ma si diceva pronto con la costituzione della commissione speciale di essere tra coloro che vorranno verificare di prorogare GEAL e con più tempo studiare la situazione e raggiungere la soluzione più favorevole.
Anche Giovanni Ricci a nome del gruppo FI UDC ha espresso il parere favorevole del suo gruppo alla mozione condivisa.
Richiedeva la parola il capo gruppo di FDI Lido Fava che ringraziava Raspini per le spiegazioni fornite ed auspicava nuovamente un lavoro alacre unitario nella commissione speciale.
Ha chiuso gli interventi il sindaco Mario Pardini che ha espresso ancora una volta la sua soddisfazione per il risultato ottenuto a seguito del consiglio comunale straordinario aperto e voleva infine rassicurare anche una delegazione di lavoratori GEAL lodando il loro impegno e rassicurandoli anche sull’eventuale loro destino.
Il presidente Enrico Torrini ha posto ai voti la mozione predisposta dalle minoranze e sottoscritta anche dai componenti della maggioranza che ha ottenuto 25 voti favorevoli su 25 consiglieri presenti.
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Cosi interviene Massimiliano Baldini, consigliere regionale della Lega.
E' necessario - spiega Baldini - che proprio a partire dal consiglio comunale di Lucca maturi una coesa e fiduciosa volontà comune che proceda in questa direzione e che si convinca come sia possibile mettere in atto azioni che puntino a garantire a Geal la sua continuità operativa anche dopo il 2025. Se il Pd locale ed il suo gruppo consiliare hanno a cuore Lucca e la gestione dell'acqua si uniscano al nostro impegno perché a noi non interessa fare battaglie ideologiche, ma mettere al centro il solo interesse della città.
Il nostro equilibrato ottimismo - continua l'esponente del partito di Matteo Salvini - deriva dall'azione messa in campo dalla stessa AIT che ha scalzato con propri provvedimenti amministrativi il principio che prevede l'obbligo di giungere alla costituzione di un unico Gestore che operi sull'intero territorio regionale, al contrario riprendendo la definizione dei cd. "sub-ambiti" previsti dall'art. 147 c. 2 del D.Lgs 152/2006 introdotto con il Decreto Sblocca Italia del 2014 sui presupposti della necessita' di conseguire maggiore efficienza gestionale e migliore qualità del servizio all'utenza nei limiti di ambiti territoriali comunque non inferiori alle dimensioni delle province o delle città metropolitane. Una visione peraltro legittimata dal parere dell'Avvocatura Regionale del 7 febbraio 2020 che è stata ulteriormente accreditata da uno studio tecnico esterno della societa' REF Ricerche srl di Milano approvato con decreto del Direttore Generale n. 53/2020 e consegnato il 6 novembre 2020 il quale ha confermato come la previsione di tali sub-ambiti sia conforme al dettato normativo nazionale ma soprattutto che è proprio a basse dimensioni operative che si realizzano miglioramenti in termini di economia di scala e di qualità del servizio e che cosi' facendo si garantisce anche la tutela del principio di prossimità socio-culturale.
Infatti - aggiunge il consigliere regionale - da tale studio emerge che i coefficienti di qualità contrattuale migliore si raggiunge in ambiti dove le classi di popolazione sono ricomprese in fasce che oscillano fra 34 mila e 99 mila abitanti e fra 222 mila e 452 mila abitanti e che, al contrario, le peggiori economie di scala si realizzano in ambiti con fasce di popolazione inferiore a 34 mila abitanti o superiori a 452 mila.
Numeri che, laddove confermati, la direbbero lunga sia per Publiacqua che vede un ambito con popolazione pari a 1.258.938 che per Acque Spa con 754.436 ma anche per Gaia che ha un ambito con 436.766 abitanti e che supererebbe di parecchio le 500.000 unita' se si dovesse realizzare l'accorpamento con Geal.
Se questo è lo spirito ed il quadro statistico che ha animato e prodotto il provvedimento dell'assemblea di AIT mettendo da parte il principio del gestore unico regionale - insiste Baldini - si può allora ben comprendere come si possa aprire un ragionamento che vada anche al di là delle 6 Conferenze territoriali, ripensando modifiche normative della legge che possano definire un numero maggiore di sub-ambiti, sempre nei limiti del contesto provinciale, dove i numeri più bassi realizzino migliore gestione e piu' qualità. Un quadro dove allora anche la sopravvivenza di Geal oltre il 2025 non sarebbe più una chimera e che comunque legittima sin da ora la richiesta di una proroga che possa permettere approfondimenti maggiori sia in ambito pubblico che da parte del socio privato per capire come percorrere fino in fondo questo nuovo orizzonte.